Maxi inchiesta sui fallimenti: i giudici confermano i sequestri dopo le perquisizioni

Il Tribunale del Riesame di Brindisi ha confermato i sigilli posti dal pm Raffaele Casto al materiale prelevato nello studio di commercialisti e avvocati, oltre che di un giudice tributario nel corso di una serie di clamorose perquisizioni.
Si tratta di indagati in una maxi inchiesta sulle procedure fallimentari del Tribunale di Brindisi. Nei capi d’accusa figurano infatti anche i nomi di due giudici che non risultano indagati, ragion per cui le difese avevano anche chiesto al Riesame di valutare se fosse la procura di Potenza a dover procedere, in quanto competente sia nel caso in cui ci siano profili di responsabilità attribuibili a magistrati brindisini.
Il collegio giudicante ha opposto un rigetto. Il fascicolo resta a Brindisi: le ragioni le si apprenderanno una volta note le motivazioni.
Questi gli indagati: Teodoro Barretta, 57 anni, di Brindisi, imprenditore portuale; Gianluca Alparone, 45 anni, brindisino, commercialista; Marcello Antonio Sasso, 47 anni, di Nardò, in servizio presso l’ufficio controlli della direzione provinciale di Brindisi dell’Agenzia delle Entrate; Celeste Vigorita, 60 anni, di Brindisi, avvocato e giudice tributario; Giuseppina Cristina Urso, 49 anni, di Lecce, avvocato; Angelo Turrisi, 64 anni, di Ceglie Messapica, amministratore unico della Taf Pneumatici; Claudia Turrisi, 41 anni, di Ceglie Messapica, figlia di Angelo; Barbara D’Ambrosio, 36 anni, di Francavilla, commercialista; Oreste Pepe Milizia, 40 anni, commercialista di Francavilla Fontana; Fabio Aiello, 57 anni, di Brindisi, commercialista; Roberto Mazzara, 57 anni, di Brindisi, avvocato civilista; Giuseppe Antonio Galante, 65 anni, di Torre Santa Susanna, in servizio presso l’ufficio controlli della direzione provinciale di Brindisi dell’Agenzia delle Entrate; Vincenzo Petronelli, 38 anni, di Francavilla Fontana, titolare della ditta “Life”; Donatello Mario Miccoli, 53 anni, di Francavilla, luogotenente della Guardia di finanza.