I “Donatori di musica” tornano all’Oncologico di Brindisi

Si chiamano «Donatori di Musica» e sono una rete di volontari – medici, infermieri e oltre trecento musicisti – che dal 2009 organizza stagioni di concerti gratuite nelle strutture oncologiche di alcuni ospedali italiani. Tra queste, dallo scorso maggio, c’è anche l’Unità operativa di Oncologia dell’ospedale «Perrino» di Brindisi, diretta dal prof. Saverio Cinieri. Obiettivo: una nuova cultura della cura che avvicini medico e paziente e umanizzi la terapia attraverso la bellezza e le emozioni della musica. L’iniziativa, intercettata e proposta dall’orchestra barocca «La Confraternita de’ Musici» e dal suo direttore artistico, M.O Cosimo Prontera, torna martedì prossimo, 28 giugno alle ore 11, nella sala day hospital dell’Oncologico di Brindisi, questa volta con il concerto del «Rent Quartet Ensemble» (Vito Liuzzi, Angelo Giodice e Giordano Muolo al clarinetto, Giovanni Galasso al fagotto), quartetto che nasce dall’interesse comune verso la musica cameristica e dalla volontà di ogni singolo componente di esprimere la propria esperienza, sia in qualità di professore d’orchestra sia in veste solistica.
La musica in un luogo di sofferenza, ma anche di speranza. E se la speranza si alimenta di incontri, scambi e condivisioni, la musica può essere l’ambiente giusto per segnare un punto a favore della vita. E così, ascoltando i molteplici punti di vista, guardando infermieri intenti a cogliere un sorriso, gli smartphone in alto a immortalare l’alchimia della musica, sale d’attesa trasformate in piccoli auditorium, musicisti e pazienti che, prima e dopo il concerto, condividono racconti ed emozioni, acquistano spessore la necessità e l’efficacia del progetto. Sono in molti i musicisti ad aver aderito: da Elio delle Storie Tese ai violoncellisti Enrico Dindo e Mario Brunello, da Renzo Arbore a Stefano Bollani fino ad Andrea Bocelli. Finito il concerto, resta un silenzio pervaso di emozione, come un’eco che ha il potere di colmare l’anima e colorarla di vita, di stemperare per un po’ i pensieri brutti, di trasformare in positivo il senso degli oggetti e dei luoghi.
L’obiettivo è di «dare voce alle tante situazioni – ha detto il prof. Cinieri – che un paziente vive anche attraverso la relazione con gli altri, compagni dello stesso percorso, famigliari ed amici; con gli operatori sanitari e gli artisti musicali. In questa prospettiva il concerto rafforza il suo valore di strumento di condivisione e di scambio, perché l’artista porta la sua musica, gli operatori e i degenti le proprie conoscenze e le esperienze legate ai momenti che la musica è in grado di risvegliare».
«La capacità di risvegliare – ha aggiunto il M.O Prontera -, è questo il potere della musica, la sua straordinaria capacità di trasportarti nel tempo e nello spazio. Cambiano gli occhi, cambiano le percezioni dei luoghi, che fanno meno paura. Aumenta il contrappeso della speranza, diminuisce quello del dolore e dell’abbattimento, perché la musica è espressione di vita, di creatività, di rappresentazione della bellezza. Nessun effetto terapeutico, ma umanizzazione dei luoghi, è questa la finalità che persegue questo meraviglioso progetto. La musica lo permette, per questo siamo convinti che qualsiasi donazione sia un gesto che arricchisce, restituisce luce agli angoli bui e smorza il disagio della sofferenza».