Boom di visite alla Palazzina del Belvedere: tanti stranieri alla Collezione archeologica Faldetta

Anche quest’anno, a quasi tre anni dall’inaugurazione della Collezione Archeologica Faldetta, l’Associazione Le Colonne arte antica e contemporanea ha voluto quantificare le presenze registrate in questo primo semestre del 2016. Da gennaio a maggio sono state registrate 3348 presenze e, ai fini di questa indagine, sono stati realizzati due grafici suddividendo i visitatori per fascia d’età e per provenienza. Come si evince dal primo grafico, quindi, la maggior parte dei visitatori hanno un’età compresa tra i 26 e i 60 anni (rispettivamente 31% e 34%) mentre, considerando che da questa analisi sono state escluse le scolaresche venute in visita, la presenza minore è quella degli under 18, solo l’8%. Tra questi due estremi si collocano, invece, gli over 60 e la fascia compresa tra 19 e 25 anni (rispettivamente 16% e 11%).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dal secondo grafico, invece, si nota come, quest’anno, la Collezione Archeologica Faldetta sia più visitata da turisti stranieri (28%), soprattutto dalla Gran Bretagna e dalla Spagna, e dall’Italia (22%) rispetto ai cittadini brindisini e pugliesi (20%). Tra le città pugliesi numerosi sono i visitatori provenienti da Lecce. Sostanzialmente, per quanta riguarda le fasce d’età, la situazione non è molto cambiata rispetto all’ultimo anno: i visitatori tra i 26 e 60 anni risultano i più numerosi. Per quanto riguarda invece i dati sulla provenienza, è stato registrato un sostanziale aumento di visitatori stranieri, dal 18% al 28%.

L’Associazione Le Colonne, pertanto, intende proseguire con le attività di audience development ossia il processo strategico e dinamico di allargamento e diversificazione del pubblico e di miglioramento delle condizioni complessive di fruizione. Per muoversi in questa direzione è, quindi, fondamentale monitorare le presenze dei visitatori. “L’analisidei dati sul proprio pubblico – fa sapere Anna Cinti, la Presidente dalla Associazione, è necessaria per rivedere il proprio progetto istituzionale, per approntare nuovi strumenti di promozione culturale e nuove metodologie di comunicazione. Infatti, la prassi successiva sarà quella di progettare la nuova programmazione museale che sarà presentata a partire dal mese di settembre”.