Al Nuovo Teatro Verdi Angela Finocchiaro e le «Calendar Girls»

Balzata agli onori della cronaca a fine anni Novanta, la storia delle «Calendar Girls», gruppo di donne non proprio giovanissime protagoniste di un calendario sexy per beneficienza, è al centro anche dell’omonimo spettacolo con Angela Finocchiaro e Laura Curino, in scena al Teatro Verdi di Brindisi mercoledì 14 febbraio (ore 20.30). Un appuntamento speciale proprio nel giorno di San Valentino: per questo la Fondazione ha pensato a una promozione per le coppie interessate allo spettacolo. In galleria il secondo biglietto costa la metà, una promozione che è un invito a trascorrere la festa degli innamorati a teatro, a fare così un regalo originale e alternativo.

«Calendar Girls» è un testo teatrale di Tim Firth basato su un fatto realmente accaduto in Inghilterra, quando un gruppo di donne di mezza età di un’associazione femminile legata alla chiesa realizzò un calendario di nudi artistici per raccogliere fondi per la ricerca oncologica. L’iniziativa fece scalpore: le modelle che posavano nude per il calendario erano le attempate signore dell’associazione e l’ambientazione del servizio fotografico non era altro che la sala parrocchiale accanto alla chiesa, sede del «Women’s Institute», la loro associazione. Il calendario raccolse oltre un milione di sterline e una straordinaria notorietà, così come la commedia scritta da Tim Firth e la sua versione cinematografica interpretata da Helen Mirren, Julie Walters e Linda Basset.

Amatissimo dal pubblico, questo primo allestimento italiano di «Calendar Girls» prodotto da «Agidi» e dal «Enfi Teatro», non riserva solamente un cast unico capitanato da Angela Finocchiaro, Laura Curino e Ariella Reggio, ma è diretto da Cristina Pezzoli, regista abilissima a entrare nelle pieghe dei personaggi, dando forma ai mondi preziosi e fragili delle donne.

La versione italiana del testo, tradotta e adattata con ironia e acutezza dall’autrice Stefania Bertola, esalta la verve dello strepitoso cast, a partire da un’inedita Angela Finocchiaro nei panni di Chris, un personaggio provocatorio con smanie di protagonismo e slanci di generosità. Dopo la morte a causa di una devastante leucemia del marito di Annie, sua amica da una vita, sarà Chris a ideare il calendario e a trascinare le altre concittadine nella sua realizzazione per raccogliere fondi a favore dell’ospedale. Grazie all’aiuto dell’amica, Annie rinasce alla vita, mossa dal generoso intento di sostituire il logoro divano della sala d’aspetto dell’ospedale dove per tante ore aveva atteso il marito. Ad interpretarla è una strepitosa Laura Curino. A lei si affiancano le “Girls”, un gruppo di attrici estrose e ardite composto da Ariella Reggio (Jessie), Carlina Torta (Ruth), Corinna Lo Castro (Celia) e Matilde Facheris (Cora). Completano il cast Elsa Bossi, direttrice bacchettona dell’associazione e Titino Carrara, a dar vita al bellissimo personaggio di John, malato terminale che riesce sempre a scherzare su di sé; Marco Brinzi, il barelliere goffo che si trasforma in un fotografo di genio e la smagliante Noemi Parroni, impegnata virtuosisticamente con un poker di personaggi.

«Questa commedia – ha riportato Cristina Pezzoli nelle sue note di regia -, che fa molto ridere ma la cui comicità evolve da un fatto drammatico: la morte di John per leucemia è una risata in faccia alla morte, è la vitalità dei girasoli che cercano la luce opponendosi al buio dello sparire. Altra questione centrale e forse uno dei motivi del successo evergreen di “Calendar Girls” è appunto la realizzazione del calendario: il nudo di donne che non sono modelle da calendario Pirelli, ma donne con i corpi veri e imperfetti, donne che allegramente e serenamente, anche se con il contributo di qualche giro di vodka, si spogliano per una buona causa, sì, ma anche per divertirsi, per riconoscersi ancora belle e seducenti, anche al di fuori dei rigidi canoni della perfezione e dell’eterna giovinezza. Con coraggio e ironia le “Girls” si offrono allo sguardo della macchina fotografica e del pubblico per dirci che le stagioni della vita possono continuare a sorprendere…».