Cala Materdomini, ci siamo. Forse

di Lucia Portolano per IL7 Magazine

Sembra devastata da un bombardamento, un ammasso di ruderi e amianto con ciò che resta di qualche vecchia cabina rivestita all’interno da mattonelle. Montagne di rifiuti portati dal mare, ma anche scaricati da chi, avendo fatto dei lavori edili, ha pensato bene di trasformare la vecchia spiaggia in una discarica. Le onde hanno eroso la falesia ed è veduto giù gran parte del pavimento in cemento, quello dove prima i bambini si tuffano e i grandi si stendevano per prendere il sole. Ma tra quattro mesi questa immagine diventerà solo un ricordo.
Il 4 aprile scorso, dopo tre anni di ritardo, sono stati consegnati i lavori per la bonifica e la rinascita della vecchia spiaggia della Marina Militare, comunemente conosciuta come cala Materdomini. Quello che oggi appare un posto devastato e abbandonato a due passi dal porto turistico sarà trasformato in una spiaggia comunale libera con servizi, un bar e un punto ristoro.
Il Comune di Brindisi dopo rallentamenti nelle procedure, e una lunga fase di ricorsi al Tar ha appaltato e consegnato i lavori alla ditta Carparelli che si è aggiudicata la gara d’appalto per quasi un milione e trecentomila euro.
Nel progetto di riqualificazione di questa aree, che rappresenta il punto iniziale del litorale a nord di Brindisi, rientra anche l’abbattimento della vecchia balera Estoril, un rudere che l’allora amministrazione Mennitti acquistò dal vecchio proprietario per 60mila euro. Una struttura spettrale della quale non resta quasi più nulla se non uno scheletro di mattoni e cemento e il ricordo di tanti brindisini che negli anni 60 avevano trascorso le loro più belle serate. Da anni ormai è solo un edificio decadente e pericoloso.
Secondo il piano lavori ci vorranno esattamente 110 giorni per completare le opere. L’inizio è previsto per lunedì 9 aprile, da quel momento parte il conto alla rovescia. Dovrebbe essere pronta per il prossimo mese d’agosto, ma con certezza i brindisini potranno frequentarla nell’estate 2019. Il Comune ha nominato direttore dei lavori il geometra Ugo Zongolo.
Il progetto prevede prima la demolizione delle attuali strutture e la bonifica dei luoghi, successivamente la realizzazione delle nuove opere. Non è previsto l’utilizzo di cemento, ma tutte le strutture saranno in legno, dello stesso materiale utilizzato sul lungomare Regina Margherita nella zona antistante palazzo Montenegro.
Sarà una spiaggia libera, chiunque potrà avere accesso senza pagare. Ognuno potrà portare il proprio ombrellone e la propria sdraio. Secondo un calcolo il lido pubblico potrà ospitare un centinaio di bagnanti.
Sarà demolito tutto, non resterà più niente, dalla strada si vedrà il mare. L’area sarà perimetrata da una staccionata bassa. Ci saranno sette ingressi, una passarella e tutti i camminamenti rialzati da terra fatti in legno. I bagnanti potranno godersi il sole non solo sulla sabbia ma anche sull’area prato dove è previsto un solarium. Sul lato della scogliera sarà posizionata una zattera galleggiante in mare dove si potranno fare dei tuffi. La spiaggia sarà dotata di diversi bagni e di docce, l’acqua di queste sarà recuperata per l’irrigazione. Sono previsti diversi spazi verdi con la tipica vegetazione della macchia mediterranea, ma ci saranno anche degli alberi da frutto e un canneto. Nel progetto sono previste inoltre due strutture sempre in legno, una per ospitare un cocktail bar con terrazzino e l’altra un punto ristoro con pergolato esterno che da un lato si affaccia sul mare, dall’altro sul prato.
I progettisti hanno dovuto fare i conti con un’area piena di vincoli paesaggistici visto la vicinanza al bosco di Babylandia oltre a quelli imposti dall’Autorità bacino a causa del pericolo dello smottamento della falesia. Questa infatti sarà risagomata e sarà piantata una vegetazione apposita. Oltre la falesia ci sarà un prato. Il consulente ambientale è l’architetto Mina Piazzo.
L’area a destra della spiaggia, dove ora ci sono i ruderi dell’Estoril e di quella che viene chiamata la casa del capitano sarà completamente bonificata e allestita a parcheggio.
Inoltre sarà creato un percorso che collegherà il Marina di Brindisi alla spiaggia, così da permettere ai diportisti di poter raggiungere a piedi e in sicurezza il lido.
La spiaggia è dotata di rampa per diversamente abili. Potranno avere accesso tutti. L’impianto di illuminazione è alimentato con fotovoltaico integrato. Infine è previsto un punto per un pronto soccorso e un’area parcheggio per un’ambulanza.
Per l’estate 2019 i brindisini avranno la prima spiaggia pubblica attrezzata con servizi. Nel frattempo il Comune dovrà indire il bando di gara per la gestione del bar e del punto ristoro, che saranno le uniche due strutture gestite privatamente.
Dopo quattro anni finalmente la spiaggia vedrà la luce, il progetto di massima fu presentato nel 2014 dall’allora assessore all’Urbanistica Pasquale Luperti. Le vicende politiche amministrative degli ultimi anni hanno rallentato le procedure, oltre ai ricorsi al Tar delle aziende partecipanti alla gara.