Contrada Bax: 700 residenti abbandonati al loro destino

di Francesca Mascia per IL7 Magazine

Furti sempre più frequenti, asfalto dissestato, strade scarsamente illuminate. È questo lo scenario che si presenta a pochi chilometri da Francavilla Fontana, sulla strada che collega la città degli Imperiali a Ceglie Messapica e che vede come protagonisti i 700 residenti delle Contrade Bax, Capece, Palmerino e Pane e Passole. Destinati ad aumentare con l’arrivo dell’estate, i francavillesi che popolano queste zone descrivono una realtà quotidiana sempre più difficile da affrontare. «Sono tante le ragioni – afferma uno dei residenti- che ci fanno sentire lontani dal comune francavillese. Anzi, a dirla tutta, a volte ci sentiamo proprio fuori dal mondo: ad esempio, molto spesso la ricezione del segnale viene a mancare e diventa impossibile fare una telefonata senza doversi spostare ogni volta. Di recente abbiamo provveduto a installare anche una copertura di rete, stipulando un contratto con una ditta cegliese per poter usufruire della connessione ad internet in tutta tranquillità e a spese nostre. Noi, nel nostro piccolo, continueremo a impegnarci per migliorare la situazione attuale, ma allo stesso tempo vogliamo più attenzioni da parte dell’amministrazione. Ci sentiamo abbandonati e messi da parte».
Il clima è molto teso soprattutto per via dei furti che si sono susseguiti col passare degli anni. L’ultimo di una lunga serie si è verificato nella notte tra il 28 e il 29 marzo. Nel mirino sono finiti gli unici servizi commerciali attivi sul territorio, una tabaccheria e un minimarket. I danni riportati, che ammontano a poche migliaia di euro, si sono comunque dimostrati ingenti: dalle merci esposte sui banconi agli incassi delle slot-machine presenti, i furti hanno raggiunto anche le abitazioni dei residenti, la maggior parte delle quali disabitate fino all’arrivo della stagione estiva. Il bottino di queste operazioni presenta i contenuti più disparati: dagli elettrodomestici ai termosifoni, i ladri hanno privato alcune abitazioni persino del loro cancello d’ingresso. La reazione dei residenti non si è fatta attendere: sono state infatti installate diverse videocamere di sorveglianza, acquistate personalmente e messe a disposizione per la comunità. Ma, ironia della sorte, anche alcuni di questi apparecchi sono stati smontati e portati via.
Non tutte le vittime dei furti, tuttavia, hanno deciso di sporgere denuncia alle autorità competenti per i danni subiti. Alcune di esse, infatti, ritengono l’entità delle perdite “minima” e quindi non così importante da meritare un iter di denuncia vero e proprio. Ma questa è soltanto la punta dell’iceberg: in realtà, dietro a queste affermazioni, si nasconde il timore di subire ritorsioni o, ancor peggio, di ricevere nuove possibili incursioni da parte dei ladri.
La situazione è considerata da molti giunta al capolinea. Per questo motivo i residenti richiedono a gran voce una maggiore presenza delle forze dell’ordine, che possa dunque provvedere a una sorveglianza più frequente. Sono necessarie infatti maggiori ronde di controllo, da potenziare soprattutto durante le ore notturne.
I disagi, inoltre, si avvertono anche nei servizi che la pubblica amministrazione dovrebbe, almeno in teoria, garantire. Nello specifico, i servizi erogati dalla nettezza urbana sono, allo stato attuale, ampiamente disattesi: se, da una parte, è garantito il servizio di raccolta porta a porta, dall’altra mancano altre funzioni regolarmente previste per la zona: tra queste, ad esempio, la disinfestazione, la derattizzazione e la pulizia settimanale delle strade. In alcune di queste contrade è stata più volte segnalata, da parte dei residenti, la presenza di rifiuti abbandonati, registrata anche a pochi passi dalle abitazioni.
Un’altra nota dolente risiede nelle condizioni in cui versano le vie principali delle contrade. La cospicua presenza di buche sempre più profonde ostacola infatti la percorribilità delle strade, rendendole pertanto meno sicure.
Eppure, stando a quanto sostengono gli abitanti più longevi, la situazione non è sempre stata così problematica: «Fino a vent’anni fa – racconta un altro residente – la realtà che si viveva quotidianamente presentava condizioni decisamente migliori. I bambini potevano frequentare qui la scuola materna e in seguito quella elementare. Per spedire la posta non occorreva recarsi in città perché era presente una sezione dell’ufficio postale. E inoltre si organizzavano più eventi durante i periodi delle festività: le passate amministrazioni si facevano vedere più spesso, erano sinceramente interessate alle nostre vicende e contribuivano alla creazione di iniziative che attiravano l’attenzione dei paesi limitrofi. Adesso tutto questo è venuto meno, le autorità politiche non mostrano più lo stesso coinvolgimento. Si accorgono di noi soltanto durante la campagna elettorale e per questo alcuni di noi hanno il timore che, una volta concluso questo periodo, la situazione ritornerà ad essere la stessa. Ma, nonostante tutto, c’è ancora chi crede che sia ancora possibile un cambiamento positivo, ragion per cui il 10 giugno andremo a votare».