Forse è davvero la volta buona: cinque milioni per il Castello Alfonsino

di Lucia Pezzuto per IL7 Magazine

Opere strutturali e non solo, dal ripristino del camminamento di ronda al recupero della piazza D’Armi, dal rifacimento dell’impianto elettrico al consolidamento delle cortine murarie, dall’impianti idrico e fognante alla creazione di un info-point, della postazione di guardiania sino all’allestimento multimediale. Questi gli interventi inseriti nel progetto di recupero e valorizzazione del “Castello di Mare” e “Opera a Corno” a Brindisi. Un progetto da 5milioni di euro finanziato con fondi PON “Cultura e Sviluppo” FESR 2014/2020. I lavori, affidati attraverso bando di gara alla “SAD DI REGA R. & C.”, saranno consegnati alla fine del mese e dureranno circa 450 giorni. Al momento tanto il Castello Alfonsino quanto l’Opera a Corno sono inagibili, l’ultima volta che è il monumento è stato reso fruibile era il 2007, da allora gli unici ospiti della struttura sono stati i vandali e i ladri che hanno fatto razzia di ogni cosa. Oggi il MIBACT, la Sovraintendenza ai Beni Monumentali e il Comune di Brindisi sono pronti a riappropriarsi di un pezzo di storia del territorio per troppo tempo dimenticato.

Gli atti vandalici. Lo stato di totale abbandono e la mancanza di guardiania ha consentito libero accesso ai vandali che hanno fatto razzia di qualunque cosa, danneggiando in modo irrecuperabile impianti e aree destinate alla fruibilità. In particolare sono stati sfilati tutti i cavi di rame dell’impianto elettrico, sono stati divelti i frutti costituenti i quadri elettrici, danneggiato irreparabilmente il gruppo di continuità, è stata distrutta e resa inutilizzabile la cabina di trasformazione che alimentava l’intero complesso, sono stati divelti i sanitari, la rubinetteria, la torre ascensore con il suo impianto, gli infissi in legno e molto altro ancora. Danni traducibili in migliaia di euro che ora sono stati inseriti nel capitolo di spesa dei lavori di restauro e valorizzazione del Complesso Monumentale del Castello Alfonsino e dell’Opera a Corno.
Le problematiche. I lavori di restauro e messa in sicurezza interesseranno l’intera superficie del Castello Alfonsino e dell’Opera a Corno. L’analisi tecnica ha evidenziato una serie di criticità sulle quali si interverrà attraverso una serie di progetti. Nello specifico sono state riscontrate:

– Interruzione del camminamento di guardia di collegamento del Castello con il Forte, a seguito del crollo avvenuto nel 1980;
– Degrado dei prospetti, che si manifesta nella presenza di vegetazione infestante, alterazione cromatica e/o materica dei conci lapidei, mancanze, elementi antropici, etc.;
– Degrado e mancanza di serramenti interni ed esterni;
– Degrado della rampa esistente in Piazza d’Armi, di collegamento con il lastrico solare, la cui fruizione in sicurezza è attualmente impedita dalla presenza di elementi sconnessi e vegetazione infestante;
– Degrado e la mancanza della pavimentazione della Piazza d’Armi;
– Degrado della ex-cappella e della sala adiacente;
– Discontinuità nel camminamento del fronte est del Castello;
– Impianti per lo più inesistenti dopo gli atti vandalici e pertanto insufficienti quelli rimasti.

In sostanza allo stato attuale il complesso monumentale del Castello di Forte a Mare si trova in uno stato di semiabbandono anche in conseguenza degli innumerevoli atti vandalici che ne hanno compromesso il suo utilizzo e la semplice visitabilità dello stesso monumento. In quest’ottica gli interventi progettati, al di là di quella che poi sarà la destinazione d’uso finale (contenitore culturale o struttura turistico ricettiva) mirano alla “rifunzionalizzazione” di alcuni ambienti e degli spazi aperti principali attraverso opere mirate, tra queste anche la realizzazione di un piccolo spazio dotato di elementi utili a garantire un presidio quotidiano.
Il progetto. L’intervento è finanziato con fondi PON “Cultura e Sviluppo” FESR 2014/2020 – Asse I per un importo complessivo di 5milioni di euro. Il Progetto esecutivo del luglio 2016, aggiornato a novembre 2016, è stato approvato con Decreto del Segretario Regionale. L’impresa risultata aggiudicataria dell’appalto nel confronto con altre trentadue proposte è la società a responsabilità limitata “SAD DI REGA R. & C.” con sede in Modugno (BA), mentre i funzionari MiBACT, impegnati nell’attuazione dell’intervento, sono l’architetto Doriana De Tommasi, Responsabile Unico del Procedimento, l’architetto Augusto Ressa, progettista e Direttore dei Lavori, e l’architetto Antonio Zunno, coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione.

Gli interventi progettati mirano alla rifunzionalizzazione degli ambienti attraverso opere mirate che si articoleranno così:
Indagini archeologiche: esecuzione di indagini archeologiche preliminari allo svolgimento delle lavorazioni nella “Piazza d’Armi”.
Indagini di carattere strutturale e geologico-geotecnico: esecuzione di indagini per la definizione del livello di conoscenza dell’organismo edilizio.
Indagini architettoniche: esecuzione di indagini preliminari allo svolgimento delle lavorazioni sul Bastione circolare al fine di indagare la causa del cedimento della pavimentazione.
Indagini impiantistiche: esecuzione di indagini preliminari allo svolgimento delle lavorazioni al fine di indagare la presenza dei sottoservizi ed il loro andamento planimetrico.
Opere di restauro: ripristino del “camminamento di ronda”; trattamento delle cortine esterne, revisione infissi; regolarizzazione rampa “Piazza d’Armi”; definizione e allestimento area di accoglienza e guardiania, e altre opere di completamento.
Opere strutturali: esecuzione di interventi finalizzati al consolidamento delle cortine murarie e alla rifunzionalizzazione architettonica del complesso monumentale.
Opere impiantistiche: revisione e implementazione dell’impianto di illuminazione interno ed esterno, impianto di video sorveglianza. Realizzazione e sistemazione del vano per l’allocamento del gruppo di continuità, revisione ed implementazione dell’impianto idrico e fognante con inserimento di fossa imhoff, realizzazione di impianto autoclave e riserva idrica.
Apparati comunicativi: Sistema multimediale finalizzato alla conoscenza del monumento inserito nel contesto storico geografico culturale del territorio.
Opere di restauro. Sono lo zoccolo duro dell’intero progetto senza le quali il Castello e l’Opera a Corno non potranno essere restituiti alla città di Brindisi. Il progetto prevede il restauro dei paramenti murari oggetto di particolare degrado, ovvero: il prospetto Nord dell’Opera a Corno e parte del prospetto ovest, oltre che i prospetti della corte interna del Castello Alfonsino; il ripristino rampa “Piazza d’Armi” e della pavimentazione in basole; il ripristino della rampa esistente lungo il fronte est dell’Opera a Corno, mediante diserbo e nuova pavimentazione, e il ripristino della Piazza d’Armi. L’intervento si completa con le opere di parziale ricostruzione e consolidamento della muratura di contenimento già esistente. Per il restauro dell’ex cappella il progetto prevede il recupero e la sua valorizzazione mediante la realizzazione e il rifacimento delle finiture (intonaci, tinteggiature, pavimentazioni, serramenti, etc.) e degli elementi impiantistici. Si prevede, inoltre, la realizzazione di una pavimentazione in pietra. A questi interventi si aggiunge anche la ricostruzione del “camminamento di ronda”, l’intervento consiste nella ricostruzione del camminamento crollato che collegava il Castello con il Forte. In particolare, si prevede la realizzazione di un camminamento con struttura metallica a tubi e giunti.

Allestimenti multimediali. Sono la vera novità del nuovo piano di recupero del Castello Alfonsino. Il progetto multimediale mira a favorire la conoscenza del monumento e il suo inserimento nel contesto storico e geografico in cui sorge. L’allestimento è previsto nella ex Cappella (ricordo dell’antica Chiesa e Abbazia di S.Andrea) e sarà caratterizzato da due interventi “poco invasivi”,che si articoleranno in due racconti:il racconto della Città e del suo porto , il racconto dei luoghi. Il racconto della Città e del suo porto è un tavolo interattivo multilayer che mostra le variazioni del porto dalle origini ad oggi. Contemporaneamente vi saranno proiezioni sulla parete mostreranno le antiche cartografie storiche, illustrazioni e fotografie d’epoca. Il racconto della città e del suo porto sarà il primo passo per il visitatore ed è infatti realizzato nel primo ambiente: all’ingresso della sala. L’allestimento si basa sull’apporto attivo dello spettatore-fruitore che con il semplice passaggio della mano sul tavolo multilayer interattivo sarà capace di attivare le informazioni luminose. Il sistema tecnologico sarà costituito da un sistema di più lastre di plexiglass incise collegate ad una pulsantiera interattiva che “accende” (attraverso stripled) linee luminose su ogni singola lastra. Ciascuna lastra corrisponde ad un layer rappresentante la conformazione morfologica del porto in un dato periodo storico. La rappresentazione delle fasi storiche del porto avverrà attraverso lo studio e la rigraficizzazione delle cartografie storiche, in modo da poter darne una lettura stratigrafica e interattiva. A questo si aggiunge il videomapping che permetterà di utilizzare la parete antistante il tavolo interattivo per la proiezione di foto storiche, immagini e cartografie antiche, integrando la lettura del territorio e creando un ambiente “immersivo”. Il racconto dei luoghi, invece, è affidato ad uno schermo impalpabile e sospeso, l’effetto è quello di ottenere proiezioni nel vuoto. Uno schermo sospeso, trasparente e impalpabile presenterà al visitatore tutte le informazioni relative al monumento e al suo territorio, si tratta di riprese dei luoghi effettuate col drone, filmati e ricostruzioni 3d del manufatto durante le sue fasi storiche.

La Sovraintendenza dei Beni Monumentali. “Le opere che stiamo mettendo in cantiere mirano ad avviare un percorso di avvicinamento della città ad un bene monumentale che ne rappresenta la storia e l’identità- ha detto la dottoressa Maria Piccareta della Sovraintendenza Beni Monumentali di Lecce- sono stati spesi soldi su questo castello, ora ne verranno spesi degli altri. Il problema principale è renderlo fruibile e allontanare i vandali che in questi anni hanno fatto razzia”. L’idea quindi è quella del recupero e della fruizione, le modalità saranno con concordate nelle prossime settimane dalle stesse istituzioni. “Non potevamo lasciarlo in quelle condizioni, fa parte del patrimonio culturale di questo territorio- ha detto la Piccareta- dopo aver ridato dignità a questo monumento valuteremo con attenzione, anche attraverso un’analisi del territorio, la funzione migliore da dare. Il castello Alfonsino deve rappresentare un valore aggiunto per Brindisi. Se dovessimo renderci conto che può avere anche una destinazione turistico ricettiva non scarteremo la possibilità. Anzi, dirò di più, in un futuro spero di poter creare anche un collegamento via mare tra l’aeroporto e il castello Alfonsino. In questi giorni incontrerò il Comune di Brindisi perché il nostro è un cammino condiviso”.