Picchia a sangue l’anziana madre per i soldi della pensione: in carcere 40enne

Ha picchiato più volte a sangue l’anziana madre, l’ultima volta fracassandogli in testa un vaso di terracotta. Pretendeva in soldi della pensione: Mario Marzio, 40 anni, ostunese, è stato tratto in arresto da agenti del Commissariato di polizia della Città bianca con le accuse di lesioni personali private e di tentata violenza privata. L’arresto in carcere è stato disposto dal gip Stefania De Angelis, su richiesta del pm Simona Rizzo.
Marzio picchiava e ricattava da due anni la madre, pretendendo da lei il denaro della pensione di reversibilità del defunto padre. L’ultimo episodio, alla fine di ottobre, quando la polizia è stata chiamata in un appartamento di Ostuni dove era in corso un’accesa lite in famiglia. All’arrivo dei poliziotti, l’anziana donna era una maschera di sangue, l’attuale marito anch’egli percosso e ferito dopo essere intervenuto in difesa della donna.
Marzio aveva minacciato la madre con un coltello a serramanico, poi l’aveva picchiata come aveva fatto altre volte e sarebbe finita forse peggio se il marito non avesse tentato di fermare la violenza dell’uomo.
Dopo l’aggressione, Marzio è fuggito e non ha ritenuto di presentarsi negli uffici del commissariato dove era stato invitato a recarsi accompagnato da un avvocato e anzi proferendo parole offensive al telefono al poliziotto che lo aveva contattato.
Così, dopo il dettagliato rapporto della polizia, la procura ha richiesto la cattura di Marzio che viene accusato anche di aver “in più occasioni, abitualmente, posto in essere nei confronti della donna, una serie di atti lesivi dell’integrità psicofisica, dell’onore e del decoro, umiliandola e ingiuriandola ripetutamente”, adottando le stesse condotte anche nei confronti di una parente, “intervenuta in un’occasione a difesa dell’anziana donna, vittima dei ripetuti soprusi del figlio”.
Il Giudice per le indagini preliminari, ritenendo la sussistenza a carico di Marzio, di gravi indizi di colpevolezza nonché del “concreto e attuale pericolo che il manigoldo, se lasciato libero di agire, potesse continuare a minacciare ed arrecare violenza ai suoi prossimi congiunti, con conseguenze ben più gravi”, ne ha disposto l’arresto e il trasferimento nella casa circondariale di Brindisi.