Nasce a Brindisi la prima rete della diversa abilità: oggi lo start

di Irene Sacrestano

Si svolgerà questo pomeriggio alle ore 17.30, presso il salone del Centro Polifunzionale Anziani del rione Bozzano di Brindisi, il convegno “Disabilità insieme – diritti, doveri e desideri”, il primo organizzato dall’unione di tutte le associazioni brindisine che si occupano di disabilità. Il convegno verterà sulla promozione di una nuova filosofia di approccio alla comprensione dell’ignota risorsa offerta dalle persone portatrici di handicap.
L’incontro è organizzato in collaborazione con il CSV Poiesis (Centro Servizi al Volontariato della provincia di Brindisi) ed il patrocinio del Comune di Brindisi e, della rete fanno parte le seguenti associazioni: AID (Ass. Italiana Dislessia), AIPD (Ass. Italiana Persone Down), AISM (Ass. Italiana Sclerosi Multipla), ANGSA (Ass. Nazionale Genitori Soggetti Autistici), C.I.P. (Comitato Paraolimpico Italiano), Coop. Eridano, Coop. Oltre l’orizzonte, ENS (Ente Nazionale Sordi), Giochiamo Insieme, Gulliver 180, Il bene che ti voglio, Mente Libera, Oltre il silenzio, UICI (Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti).
“La rete è aperta – dice Giuseppe Di Giorgio, portavoce e vice presidente AISM – a tutte le associazioni e le cooperative che hanno lo stesso obiettivo ed operano nel mondo della disabilità ed anche ai cittadini, qualora ne abbiano voglia, perché questo significherebbe far cambiare la concezione di disabile all’interno della società e della comunità brindisina.”
Viene da sé, pensare che in questo modo possa caratterizzarsi un nuovo progetto di città “infatti non abbiamo sono sottolineato i diritti del cittadino appartenente alla cosiddetta “categoria protetta”, ma ne abbiamo messo in campo anche i doveri: un diversamente abile – continuiamolo a chiamare così per simpatia – ha il dovere di contribuire al suo inserimento nel mondo del lavoro: non deve essere assunto solo perché è previsto dalla legge, ma perché ha fatto un percorso di formazione tale per cui può essere immesso all’interno di una determinata realtà, così come già accade in altre nazioni europee.”
La rete ha già ottenuto un risultato: l’apertura di un tavolo permanente con l’assessorato ai servizi sociali della città di Brindisi.
Passando, poi, alla terza suggestione lanciata dal titolo del convegno “è possibile riunire le associazioni – dice ancora Giuseppe Di Giorgio – attorno ad un unico desiderio: essere determinanti a livello istituzionale. Questa, secondo me, sarebbe veramente una di quelle cose pazzesche!”
Vien voglia di pensare che, pazzescamente, la nuova brindisi sta nella riscoperta, o meglio ancora, nella scoperta delle nuove risorse che principalmente partono dalla persona, a prescindere da come questa sia fatta. Una rivoluzione concettuale che sposta dalla presunta ovvia centralità l’economia, sostituendola col vero motore della società: la persona umana.
Non è un caso che persino l’Unione Europea si riconosca nel motto “Uniti nella diversità”.