Ecco giardino di cui si innamorò il tenente Sheridan: apre il piccolo parco di San Giovanni al Sepolcro/VIDEO

Il primo a metterci gli occhi sopra non era stato uno qualunque, ma addirittura il famoso tenente Sheridan. L’attore romano Ubaldo Lay, quando era all’apice del suo successo televisivo nei panni del più amato poliziotto della tv italiana degli anni Sessanta, viveva a Mesagne dove aveva sposato Olga Bogaro. Ma era a Brindisi che coltivava amicizie e compiva lunghe passeggiate. Fu durante una di queste che visitò il tempietto di San Giovanni al Sepolcro (che era stato museo civico sino al 1955) e scoprì che sul retro della chiesetta sconsacrata c’era un grande giardino incolto, nato dall’abbattimento di antiche case a “cannizzo”. Decise di comprarlo, le risorse economiche non gli mancavano, in fondo era a 15 chilometri dalla bella villa che aveva acquistato alla periferia di Mesagne.

Ma di quel giardino poi non fece più nulla. Trascorsero gli anni e tutt’intorno sorsero prima case, poi palazzi e quello spazio verde meraviglioso e ricco di storia divenne il parco di quegli stessi condomini.
Nel 1984 Ubaldo Lay morì e per tre decenni il giardino rimase abbandonato, sino a quando i suoi eredi, tre anni fa, non lo cedettero al Comune di Brindisi, per una cifra irrisoria.
Ma bisognava attendere ancora: il piccolo parco rimase chiuso con un lucchetto, mentre la vegetazione selvatica cresceva e con essa la presenza di vari animali poco graditi.

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Quest’anno la svolta, perché la sindaca Angela Carluccio ha stabilito che non ci può essere un vero progetto di rilancio della città che non comprenda la rivalutazione del suo patrimonio monumentale, ossia tutto ciò che custodisce il dna di Brindisi e dei brindisini.
L’indicazione è stata precisa: riapriamo i monumenti, restituiamo loro dignità, recuperiamo la nostra storia. E tra i fascicoli sepolti nel settore Beni monumentali è emerso quello del parco di San Giovanni al Sepolcro. Si entra dal cancelletto sulla destra dell’ingresso del tempio, si procede per qualche metro seguendo il perimetro circolare dell’edificio e all’improvviso si spalanca agli occhi il giardino.
Sul terreno ancora le tracce delle vecchie costruzioni contadine abbattute alla metà del secolo scorso. Se ne intuisce facilmente la pianta, ogni casa con una sola stanza e in fondo, a un pilastro, un anello in muratura per legare il cavallo. Ci sono due pozzi sorgivi e un piccolo aranceto. Ma si ha la sensazione di camminare sulla storia della città perché è quasi certo che qualche metro più sotto ci siano tracce della Brindisi medievale e ancora più giù frammenti della città romana.
In attesa di decidere se effettuare o meno scavi ricognitivi, l’assessore ai Beni monumentali, Maria Greco, ha dato disposizione al personale della Multiservizi di ripulire l’area e di renderla fruibile al pubblico. Saranno collocate panchine e piantati nuovi alberi, quasi tutti da frutta, nello stile degli antichi orti brindisini.
Sarà un piccolo parco a disposizione dei brindisini e dei turisti, proprio nel cuore della città vecchia. E sarà funzionale a chi (e questo avverrà molto presto) deciderà di sposarsi con rito civile all’interno del tempietto di San Giovanni. L’iter burocratico avviato dal Comune è in dirittura d’arrivo e vista la bellezza dell’edificio è prevedibile che diventerà una delle scelte privilegiate in tutta la provincia.
I tecnici e gli operai della Multiservizi sono al lavoro per accelerare i tempi sotto la guida del dirigente Fabio Lacinio e della nuova funzionaria comunale ai Beni Monumentali, Antonella Grassi. Si vuole rendere il nuovo giardino già disponibile per l’arrivo dei crocieristi ma è certo che saranno proprio i brindisini ad aspettare con curiosità l’apertura del giardino. Rimasto troppo tempo sotto chiave eppure così prezioso. Parola di Sheridan.
Angelo della Cuna