Francavilla, tenta la rapina alle poste con una finta bomba. Arrestato

Un uomo di 36 anni, Gianluca Sancesario, di Oria, è stato arrestato oggi pomeriggio dai carabinieri perché responsabile della rapina tentata questa nell’ufficio postale di Francavilla Fontana con un finto esplosivo. L’uomo stando alla ricostruzione fornita dagli investigatori, si è presentato questa mattina all’interno degli uffici della filiale di via Vincenzo Lilla, comportandosi come un comune cliente. Ha atteso in fila, assieme agli altri, e quando è stato il suo turno, anziché chiedere di spedire una raccomandata o presentare un bollettino da pagare, ha estratto dal giubotto un involucro di colore nero. Poggiatolo sul banco, ha collegato a questo un filo di colore rosso, e all’impiegata che lo osservava interdetta ha rivelato: “Questa è una bomba. C’è del tritolo dentro. Datemi i soldi o saltiamo in aria”.

L’obbiettivo era terrorizzare la donna, indurla a eseguire in silenzio le sue istruzioni, ma l’imprevisto si è presentato a frase appena ultimata. Anziché consegnargli il denaro l’impiegata dell’ufficio postale è fuggita allertando colleghi e clienti del pericolo incombente, scatenando così una fuga di massa che si è consumata nel volgere di una manciata di secondi.

Sancesario, si è così ritrovato da solo nell’ufficio, con in mano il suo ordigno – poi rivelatosi farlocco – e un pugno di mosche. Non vedendo alternative migliori il maldestro rapinatore si è dato alla fuga. Immediate sono scattate le indagini dei carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana coordinati dal maggiore Giuseppe Prudente, che con la collaborazione dei militari della stazione di Oria guidati dal comandante Roberto Borrello e i colleghi del Norm diretti dal tenente Roberto Rampino, hanno in poche ore stretto il cerchio delle ricerche su Oria, e precisamente sull’abitazione di Sancesario.

L’uomo è stato individuato grazie alle descrizioni fornite dai clienti dell’ufficio postale, rivelatesi particolarmente dettagliate. I militari hanno agito a colpo sicuro, trovando nell’appartamento dell’indagato non solo un coltello a serramanico, ma anche il finto ordigno utilizzato durante il colpo fallito. Inevitabili le manette e il trasferimento presso il carcere di Brindisi, dove resterà in attesa dell’incontro col magistrato.