Porta de Revel chiusa, Consales andrà dal ministro: “La Marina non può pensare di occupare aree strategiche per la crescita del porto”

“Nel corso di una apposita conferenza di servizi da me convocata e svoltasi stamane a Palazzo Nervegna, abbiamo appreso dalla viva voce dei delegati della Marina Militare che è venuta meno qualsiasi disponibilità a verificare lo spostamento in altra area portuale dell’Arsenale Militare, in maniera tale da restituire agli utilizzi cittadini il seno di Ponente del porto interno”.

Lo afferma il Sindaco Mimmo Consales a commento degli esiti di tale incontro. “Chiarisco subito che la città di Brindisi è ben lieta di ospitare una base prestigiosa della Marina Militare, così come un Arsenale – aggiunge il primo cittadino – ma mi auguro che la ‘chiusura’ nei confronti della città tragga origine dalla programmazione di ingenti investimenti finalizzati a ridare smalto e capacità occupazionali all’Arsenale. In caso contrario, non ce ne vogliano i vertici della Marina, non sarebbe tollerabile continuare ad occupare aree strategiche per la crescita della città soltanto per ospitare ferraglie ed una gran quantità di capannoni industriali ed edifici (destinati ad alloggi) ormai in totale abbandono da anni ed anni. E lo stesso discorso vale per l’area Pol, nel seno di Levante del porto interno, che continua ad essere presidiata da unità militari pur contenendo unicamente serbatoi inutilizzati da decenni in una zona considerata ormai non più strategica dagli stessi militari. Ed a questo aggiungo la banchina Posillipo (molo carboni) che da una infinità di anni è occupata solo da boe arrugginite.

“L’Amministrazione Comunale si è dichiarata disponibile a farsi carico di tutto pur di entrare in possesso di queste aree, ma si continuano a registrare rinvii su rinvii che paralizzano la città e la realizzazione del circuito unico doganale. Sull’intera problematica, in ogni caso, ho chiesto un incontro al Ministro della Difesa Roberta Pinotti, nella speranza di poter ottenere riscontri positivi quantomeno da parte del Governo il cui obiettivo, ci è parso di capire, è quello di rimettere in marcia il Paese e non certo di farlo affogare nelle pastoie della burocrazia e dei veti incrociati”.