Incendi misteriosi, il sindaco: “Non ci sono tracce di onde magnetiche. Sigilliamo la casa e vediamo se succede ancora”. Bufano: “State sottovalutando tutto”/VIDEO

di GIANMARCO DI NAPOLI

Donato Baccaro, sindaco di Cisternino, stavolta non siede accanto a Biagio Bufano, nel salone della parrocchia di Casalini. Chiede di prendere la parola dopo che il fabbro ha salutato i convenuti e insieme al sacerdote ha recitato il Padre Nostro. Baccaro fornisce per la prima volta un dato tecnico oggettivo e incontrovertibile: “Fino a questa mattina, dai rilievi effettuati dall’Arpa non emergono emissioni al di sopra della norma, anzi, le onde radio a Casalini sono ben al di sotto dei limiti consentiti. E anche sabato pomeriggio, nell’orario in cui in casa Bufano si è verificato il nuovo incendio, non c’è stato assolutamente nulla di irregolare. Nessun picco elettromagnetico”. Poi si volta verso Biagio: “Bisogna stare attenti a non procurare allarmi che possano generare nella popolazione un disagio. Tutto deve essere ponderato”.

Nel giallo dei misteriosi incendi di Casalini questa sera, nell’assemblea cittadina convocata da Biagio Bufano, il sindaco assume una posizione più netta: “Possiamo escludere che il ripetitore telefonico della Wind (quello collocato a pochi metri dalla villetta in cui si sono verificati gli episodi, ndr) sia la causa delle fiamme”. Quindi la proposta: “Pur con tante telecamere e tutta la tecnologia, siamo stati sfortunati perché mai nessuno degli incendi è stato ripreso al momento in cui si è innescato. La mia idea è di sigillare la casa, fare installare ai vigili del fuoco e ai carabinieri delle ‘esche’ ognuna sorvegliata da una telecamera e fare in modo che nessuno entri. Nel momento in cui ci dovesse essere un incendio e si avrà la certezza che nessuno era all’interno della casa, Biagio sarai più forte”.

La risposta di Bufano è piccata: mette le chiavi sul tavolo. “Le lascio qui, l’ho detto sin dal primo momento. Vedere voi ora cosa dovete fare. Qua ci stanno bombardando, stasera sono stato colpito da un altro fascio di onde”. E poi chiede conferma a quelli che sono tra il pubblico. C’è una signora cui è esploso il fornetto e un altro che racconta i problemi del suo televisore che fa la schermata bianca. Non c’è il pubblico dell’ultima volta, quando Bufano aveva chiamato a raccolta i suoi concittadini e il salone della parrocchia debordava. Prevedendo un afflusso analogo di gente, nel campetto dell’oratorio era stato approntato un maxi schermo con tanto di altoparlanti che avevano trasmesso un documentario sull’incidenza delle onde elettromagnetiche provocate dai ripetitori telefonici.

Ma tutto quello spazio deserto perché – ci spiegano –la gente è rimasta a casa temendo la pioggia.

Baccaro siede in prima fila ma non dietro il tavolo dei relatori e ascolta. Biagio Bufano chiede a gran voce che la Protezione civile intevenga a Casalini come a Courmayeur: “Venissero a Cisternino a monitorare gli incendi come sono andati là a controllare la montagna. Qua ci stanno uccidendo anche se non siamo ricchi e non abbiamo gli chalet”.

Bufano urla e batte i pugni sul tavolo: “Sono pronto a bloccare mezza Puglia se necessario, con me ci sono almeno mille persone pronte a unirsi alla protesta”. In platea qualcuno si preoccupa di distribuire un modulo creato da Bufano per aderire al comitato che sta formando “per la tutela della salute pubblica”. Poi, sempre da dietro il tavolo, effettua la telefonata a Canneto per parlare in vivavoce con colui il quale guidò la protesta degli abitanti di quella frazione siciliana dove si verificarono incendi analoghi.

“Buonasera a tutti”, dice al telefono l’interlocutore siciliano. “Buonasera”, rispondono in coro i presenti in una sorta di dialogo surreale. Brava gente gli uomini e le donne di Casalini. Con il volto abbronzato non perché sciano come a Courmayeur ma lavorano quasi tutti nei campi e la mattina si svegliano presto. Brave persone anche i Bufano che convivono con questo momento di non voluta popolarità e cercano di sgomberare il campo da qualsiasi forma di dubbio.

Biagio metterà le chiavi a disposizione dell’autorità giudiziaria e con la casa inaccessibile potrà dimostrare che gli incendi sono – come teme – provocati da agenti ignoti. 

Il sindaco Baccaro vigila e ha l’aria di uno determinato ad andare sino in fondo.  I due alla fine dell’incontro-scontro non si stringono neanche la mano.

Nell’aria c’è fumo, ma niente paura: è la braceria dall’altra parte della strada. E la griglia, almeno quella, da queste parti non prende fuoco da sola.

{youtube}ma4UFzoa-g4{/youtube}