Poliziotto della Stradale pretese la tangente, il Tar gli nega il reintegro al lavoro

Un poliziotto della Stradale di Brindisi, condannato a due anni per aver preteso 250 euro da un automobilista per stracciare una multa per eccesso di velocità, non potrà rientrare in servizio: lo ha deciso il Tar di Lecce respingendo la richiesta di reintegro perché “mancanza di senso dell’onore e della morale non sono conciliabili con la divisa”.

L’ex assistente capo della Stradale Antonio Briganti venne arrestato il 14 dicembre 2011 insieme a un suo collega: i due avevano accompagnato al bancomat l’automobilista dal quale avevano preteso la tangente (per evitargli una multa di 300 euro e il ritiro della patente) ma erano stati immortalati dalle telecamere a circuito chiuso dell’istituto di credito.

Briganti ha patteggiato la pena a due anni di reclusione per concussione, omissione in atti d’ufficio e falso in atto pubblico. Successivamente ha chiesto la reintegrazione in servizio dopo che era stato messo alla porta dal ministero dell’Interno:  ma la richiesta è stata bocciata dal Tar per “incompatibilità di una permanenza nel Corpo della polizia di Stato visto che il rapporto con l’istituzione è risultato gravemente compromesso”.

L’ultima carta per Briganti resta il Consiglio di Stato.