Droga dal cielo: i retroscena della clamorosa operazione dei carabinieri a Brindisi

Nella serata di ieri, i Carabinieri del Comando Provinciale di Rimini, con la collaborazione di quelli di Brindisi stanno eseguendo arresti, fermi di pg e perquisizioni, tra le province di Rimini, Forlì-Cesena e Brindisi nell’ambito di un’indagine che ha consentito di scoprire un vasto traffico internazionale di stupefacenti tra la riviera romagnola e l’Albania.
L’indagine, denominata “FREE FLIGHT”, iniziata dai Carabinieri della Compagnia di Riccione nel marzo 2015, è poi culminata oggi, presso una dismessa pista di atterraggio di Costa Merlata di Ostuni, con il sequestro di un ultraleggero, appena atterrato e proveniente dall’Albania, con a bordo 130 kg di marjuana, e con due arresti eseguiti dai Carabinieri di Brindisi, su indicazione dei colleghi riminesi.
L’attività di indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia felsinea (Dott. Enrico Cieri) e la Procura ordinaria di Rimini (Dott. Davide Ercolani) ha consentito ai Carabinieri di Riccione, collaborati nel corso dell’attività investigativa dalla DCSA romana, di disarticolare un’associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, composta da soggetti albanesi dimoranti prevalentemente tra le province di Rimini e di Forlì-Cesena, che importavano marjuana dall’Albania, servendosi anche di un velivolo ultra leggero. In particolare l’organizzazione aveva la disponibilità di piantagioni di Marijuana in Albania ed in Italia con le quali provvedeva poi a rifornireprevalentemente la riviera romagnola, ma anche il litorale romano.

Oltre ai due arresti in flagranza di reato a Brindisi ed ai 7 fermi d’iniziativa per associazione per delinquere eseguiti dagli inquirenti riccionesi nella serata di ieri sulla riviera romagnola, nel corso dell’indagine, sono stati complessivamente sequestrati circa 3 quintali di marijuna, con due piantagioni, 50 gr di cocaina e tratte in arresto 8 persone e deferitene in stato di libertà altre 5.
In effetti volendo ripercorrere in parte, per una migliore comprensione storico-giuridica dei fatti, l’attività di indagine è iniziata, ad inizio anno, grazie al minuzioso controllo del territorio posto in essere dai Carabinieri della perla verde che, da questo, ne hanno tratto importanti spunti investigativi, su giovani assuntori del luogo, che li portarono ad individuare il corriere albanese arrestato il 27 marzo scorso, con oltre 50 kg di marijuna trasportati nel bagagliaio della propria autovettura, fermato nel Comune di Gatteo (FC) e proveniente dall’Albania.
Nel successivo mese di aprile, i Carabinieri dell’aliquota operativa della Compagnia di Riccione sottraevano, all’organizzazione criminale che si andava man mano delineando, composta da due famiglie albanesi, altra ingente sostanza stupefacente, operando quattro sequestri, mediante l’istituto giuridico del ritardato deposito della droga per evitare di rovinare la delicatissima attività, e deferendo per questo5 albanesi per detenzione di droga. I sequestri in questione hanno riguardato una piantagione di circa 300 piante nel forlivese, altri 20 kg circa di Marijuna, nonché 50 gr. di cocaina, rinvenuti in parte sotterrati, unitamente ad un giubbotto anti proiettili, in un campo a Novafeltria (RN) ed in parte in una utilitaria, in uso al sodalizio, parcheggiata a Santarcangelo(RN).
L’attività d’indagine ha consentito di delineare anche la struttura del sodalizio criminale diretto dall’albanese Vilson Lamaj (il pilota),personaggio dalla forte personalità che manteneva direttamente i contatti con i coltivatori in Albania, con i presunti acquirenti in Italia ed inoltre curava il pagamento dei mezzi di trasporto, procurava semi da inviare in Albania, dando le dovute disposizione a tutti i propri familiari, consapevoli e partecipi alla conduzione dell’attività illecita, unica loro forma di sostentamento.
Il modus operandi del gruppo criminale vedeva i fratelli Artjion e Kleo Lamaj con i cugini Elizer Hametaj Xhesian ed Arshi Hametaj che, oltre a curare una capillare rete di distribuzione degli ingenti quantitativi di droga, evitando così di esporsi con gli acquirenti da “strada” per evitare di finire nella rete dei controlli delle forze dell’ordine si occupavano di recuperare, con un’inaudita violenza al punto tale di non aver il coraggio disporgere denuncia, il denaro da eventuali creditori insolventi. Stessa violenza che, alcuni componenti dello stesso gruppo criminale, ha messo nella rapina avvenuta lo scorso 13 agosto nel comune di Gemmano (RN), permettendo di capire agli inquirenti che non disdegnavano neanche la commissione di cruente rapine oltre ai furti in abitazione.
Gli affari del sodalizio andavano talmente bene che gli stessi, oltre a non disdegnare la frequentazione di escort di lusso e nigth club, avevano messo già in conto l’acquisto di un nuovo velivolo più grande e potente da fare viaggi più capienti e veloci, oltre che tentare fortuna anche nel mondo della prostituzione. L’attività proseguirà con l’estirpazioni di ulteriori piantagioni in Albania dalla collaborante polizia albanese.