Confiscati beni per mezzo milione di euro a presunto affiliato alla Sacra corona unita

I carabinieri del nucleo investigativo di Brindisi e della compagnia di Francavilla Fontana hanno proceduto alla confisca di beni immobili e mobili intestati o riconducibili a Benito Clemente, classe 1979 del posto, già condannato per associazione per delinquere di tipo mafioso.
I beni erano già stati sottoposti a sequestro preventivo il 17 marzo 2015 su provvedimento del Tribunale di Brindisi – Sezione Penale – Ufficio Misure di Prevenzione su richiesta della DDA di Lecce, a seguito delle indagini promosse dal nucleo investigativo di Brindisi, in applicazione della normativa antimafia.
Il valore complessivo dei beni è di oltre 500.000 euro e comprende due immobili, un locale deposito, un lastricato solare, due terreni agricoli, due autovetture (una Fiat 500 nuovo modello e un’Audi A3) e un motociclo (un’Aprilia 850).
Oltre a questo sono stati confiscati 54.000 euro in contanti, rinvenuti e sequestrati dai carabinieri, il 4 febbraio 2015, presso l’abitazione di Clemente nel corso di una perquisizione domiciliare.
Le indagini avevano consentito di accertare la sproporzione tra redditi e beni, infatti, dal 2004 al 2014, il nucleo familiare di Clemente aveva potuto disporre della somma complessiva di poco più di 60.000 euro, inidonea a giustificare i beni acquistati nello stesso periodo; inoltre, le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia lo avevano indicato quale sodale esponente clan mesagnese della Scu, capeggiato da Antonio Vitale.