Uccelli di specie protetta abbattuti e portati in Italia: sequestro nel porto di Brindisi

In un’operazione interforze condotta congiuntamente ai Funzionari della Dogana di Brindisi ed a Personale della Guardia di Finanza, il Corpo Forestale dello Stato ha effettuato il sequestro di numerosi capi di selvaggina considerata non cacciabile ai sensi della normativa vigente e proveniente dalla Grecia.
Nel corso dei controlli di rito effettuati sui viaggiatori sbarcati da una nave che segue la rotta Brindisi- Grecia, è emerso che T.P., 50 anni, titolare di porto d’armi ad uso caccia e di un fucile da caccia regolarmente detenuto, è sbarcato portando al seguito una cospicua quantità di capi di selvaggina abbattuta.
Alcuni fra gli esemplari portati al seguito non rientravano fra le specie che costituiscono solitamente i carnieri dei cacciatori che si recano ad effettuate battute di caccia fuori confine.
Ad un controllo più approfondito effettuato da personale del Corpo Forestale dello Stato in servizio presso il Comando Provinciale di Brindisi e il Comando stazione di Ostuni è così emerso che alcuni dei capi importati appartenevano a specie considerate non cacciabili, oltre che protette in base a normative, convenzioni e direttive internazionali.
I Forestali intervenuti per effettuare il riconoscimento hanno infatti verificato che, oltre alla selvaggina considerata cacciabile e regolarmente detenuta da T.P., erano presenti nove esemplari di uccelli dichiarati protetti.
Nel carniere sono stati rinvenuti un Codirosso spazzacamino, uccello di piccole dimensioni così chiamato per il colore grigiastro del suo corpo con l’eccezione della coda, di colore rosso-arancio; tre esemplari di Fringuello, specie non cacciabile oggetto fra l’altro di un recente sequestro effettuato dai Forestali a carico di un cacciatore della provincia; ben cinque esemplari di Tottavilla, una piccola specie appartenente alla famiglia degli Alaudidi, a cui appartiene anche la ben più nota e comune Allodola, che rappresenta l’unica specie cacciabile della Famiglia.
Questi piccoli Uccelli, delle dimensioni variabili fra i 14 e i 15 cm e del peso massimo di 27 grammi, recavano tutti, inequivocabilmente, i segni di abbattimento con arma da caccia ed erano pertanto  il risultato di un’azione venatoria. Se non è stato possibile addebitare all’interessato l’abbattimento dei piccoli volatili, gli è stata comunque contestata la detenzione, espressamente vietata ai sensi della normativa italiana ed internazionale; tale illecito prevede l’inserimento del responsabile nel registro degli indagati, nonché il sequestro e la successiva distruzione del corpo del reato, ossia i capi di selvaggina detenuti.
Quello del controllo sull’attività venatoria effettuata fuori dei confini nazionali da parte di cacciatori ‘trasfertisti’ che si recano all’estero è un’attività che il Corpo Forestale dello Stato, di concerto con elle altre Autorità preposte, prevede di intensificare nei giorni che seguiranno, stante il perdurare della stagione venatoria nella vicina Grecia, in cui sarà possibile cacciare fino al 20 febbraio, in un periodo cioè in cui la caccia è preclusa sul nostro territorio nazionale (in Italia la caccia si è infatti chiusa lo scorso mese di gennaio). E’ pertanto prevedibile che molti seguiranno le orme di T.P. e si recheranno a cacciare al di fuori dei confini nazionali, portando poi in Italia i capi di selvaggina cacciati.