Arresto di Consales, il sindaco a palazzo Nervegna. Sigilli all’impianto di biostabilizzazione

Mentre Mimmo Consales è stato accompagnato dalla polizia nel suo ufficio di palazzo Nervegna per effettuare una perquisizione alla presenza del suo legale Massimo Manfreda, poliziotti della Digos stanno anche procedendo al sequestro dell’impianto di biostabilizzazione dei rifiuti che si trova sulla via per Pandi e che era precedentemente in affidamento alla Nubile di Luca Screti, l’imprenditore ora in carcere coinvolto nell’inchiesta che ha portato all’arresto del sindaco Consales, prima che per inadempienze contrattuali il Comune avviasse la procedura di rescissione del contratto. Ad accelerare il percorso è stata poi la Regione Puglia che ne ha sottratto l’affidamento alla Nubile per far subentrare l’Amiu, dopo il commissariamento dell’Organo di governo d’ambito.

È per Brindisi la seconda volta in cui un sindaco in carica viene arrestato. Prima di Consales, che ha ottenuto i domiciliari, toccò a Giovanni Antonino nell’ottobre del 2003. Antonino era stato da poco rieletto e dopo un ribaltone si trovava al vertice di una coalizione di centrosinistra. Fu arrestato a Roma e condotto in carcere. Anche all’epoca le accuse contestate furono di corruzione, concussione e truffa. Il processo che seguì fu ribattezzato la ‘Tangentopoli brindisina’. Si concluse con il patteggiamento a tre anni e sei mesi di reclusione che Antonino scontò in parte in carcere. Anche all’epoca a condurre le indagini fu il pm Giuseppe De Nozza, insieme al pm Adele Ferraro.

(Nella foto Consales lascia Palazzo Nervegna dopo la perquisizione nel suo ufficio)