Non fu un attentato ad Albano. Un pensionato: “Ho dato fuoco io al portone ma pensavo fosse casa di mio nipote”

Non si è trattato di un attentato ad Albano ma dell’errore compiuto da un pensionato di Cellino che voleva incendiare l’abitazione del nipote ma ha sbagliato indirizzo, dando fuoco al portone della casa natia del cantante.
Sono stati i carabinieri a chiarire il giallo che per alcuni giorni sembrava avere contorni inquietanti. Si tratta delle conseguenze di una lite tra uno zio di 83 anni e un nipote, quest’ultimo ritenuto dal pensionato responsabile del furto di 90 mila euro, quasi tutti i suoi risparmi.
Accompagnato dal suo legale, ha ammesso davanti ai carabinieri di essere stato lui ad appiccare il fuoco al portone dell’abitazione. “Ma ho sbagliato, pensavo fosse casa di mio nipote”, ha ammesso candidamente”.
Il nipote aveva convinto lo zio a togliere quei soldi dalla banca e custodirli in casa, dalla quale poi sparirono una notte durante un furto di cui non si è mai scoperto l’autore.
Il pensionato si è detto convinto che a rubarglieli sia stato proprio il nipote e per questo aveva deciso di punirlo incendiandogli la casa. Ma ha sbagliato numero civico.
A lui i carabinieri erano giunti visionando le riprese di alcune telecamere che lo avevano immortalato con la sua auto alle quattro del mattino. “Mi scuso con Albano, ma lui non c’entra nulla”, ha detto il pensionato che è stato denunciato a piede libero per l’incendio.