“Caro Matteo, mi affido a te”: per i brindisini Farina è già santo

Da IL7 Magazine

“Caro Matteo, ascolta la mia preghiera: aiutami, fammi stare bene, fai avere al mio ragazzo il contratto di lavoro, facci sposare”: sono 110 pagine scritte fitte fitte, con calligrafie che si arrampicano tra le righe del registro, alcune ordinate e sintatticamente perfette, altre arruffate e dolcemente sgrammaticate. Mentre al Vaticano si completa l’iter previsto dalle norme ecclesiastiche per la beatificazione, Brindisi sembra aver già proclamato Matteo Farina santo protettore, almeno da quel 29 settembre 2017 in cui le spoglie del ragazzo morto a 19 anni per un male incurabile sono state traslate dalla cappella di famiglia in un sarcofago fatto appositamente costruire all’ingresso del Duomo di Brindisi, nella navata di destra.
Da quel momento la tomba di marmo posta sotto il grande crocifisso è diventata meta quotidiana per una preghiera, una sosta prima di andare a scuola, un momento di riflessione. Ci passano uomini e donne, adulti e ragazzi, cattolici praticanti e persino chi in chiesa non ci metteva piede da una vita.
Matteo è uno di loro: il figlio, il fratello, l’amico che tutti avrebbero voluto avere, così vicino che quasi lo puoi toccare. Così diverso e così più «alla mano» degli inarrivabili santi protettori tramandati dalla tradizione che vengono invocati in un angolo sconfinato del cielo.
Matteo in realtà non è neanche un beato e sta ancora qui, sulla terra, a pochi metri da chi prega. In tanti lo hanno conosciuto, in molti condividono con i genitori il percorso che la chiesa brindisina ha intrapreso per mettere il sigillo sulla sua santità. “E’ bello averti così vicino in cattedrale”, ha scritto il parroco don Fabio Ciollaro nella prima pagina del registro che è stato collocato accanto al sepolcro.
Quel registro raccoglie non solo le preghiere, ma le sofferenze, le gioie, i sogni, a volte la disperazione. Nella parte inferiore c’è un piccolo blocchetto con i post-it per i messaggi volanti che possono essere imbucati in una feritoia. Sono quelli più allegri e spontanei, utilizzati anche dai ragazzini per lasciare un saluto.
Ogni riga è scritta con grande spontaneità: “Ciao Matteo, sei nei miei pensieri e i ricordi sono sempre bellissimi nella mia mente”, scrive Paolino. “Dammi forza in questi giorni così difficili e prega sempre per me. Perdona quelli che pensano che io sia una persona malvagia”.
E Annamaria: “Sono una giovane mamma di una bimba di quasi due anni e in attesa del secondo mio figlio che non so ancora il sesso. Proteggi la nostra famiglia, compresa la nostra nipotina Clarissa”.
E poi c’è Carlo che pensa alla famiglia: “Proteggi mio nipote Francesco, fa’ che si sistemi con il lavoro, fa che mia nipote Laura trovi un impiego fisso e che prima dell’inverno trovino una casa comoda”.
Giulia pensa agli altri: “Non chiedo niente per me, ma per Alessandra e Ilaria, intercedi per loro”.
Silvia chiede la grazia per un malato: “Ciao Matteo, io non chiedo nulla per me, ma aiuta Giancarlo, liberalo dal suo male. Ti chiedo questa grazia per amore della sua famiglia, ti prego con tutto il mio cuore e quello dei suoi cari. Loro sperano in una grazia”.
Paola spera nella protezione per una bimba: “Matteo, tu sei stato grande per noi brindisini, con il tuo esempio impariamo a vivere come tu, in quei pochi anni, ci hai insegnato. Ti chiedo una grazia per la piccola Michela, fa’ che cresca sana, forte e piena di amore verso tutti”.
Anche Mario spera in un miracolo: “Ti affido Carla, fa’ che per il suo occhio possa avere la grazia per poter guarire. Ti affido tutta la sua famiglia”.
Non richieste, ma speranze per una mamma: “Ti prego di vegliare sui miei figli, perché trovino la strada e non si facciano tentare dalle deviazioni di questo mondo. Te li affido con fiducia”.
Teresa spera in una intercessione: “Grazie Matteo, per l’operazione di Marco. Ti prego, continua a stargli vicino e aiutalo a guarire il suo corpo e il suo cuore.
C’è chi si accontenta, come Piera: “Non chiedo troppo! La forza di andare avanti amando tutti coloro che sono vicini a me”.
Dolcissima Mariella: “Chiedo solo con umiltà di poter avere un figlio e vivere insieme il cammino della mia vita con mio marito e prego tanto affinché le nostre famiglie stiano bene e tutte le cattiverie possano finire”.
Non ha firma ma è concreto chi lo supplica: “Ti prego, beato Matteo, tu che stai con Gesù, imploralo che mio nipote possa trovare una brava moglie”.
E Nunzio: “Io prego che un giorno mi trovo una bella ragazza e convivere i miei giorni della mia vita, grazie per la mia famiglia”.
Il 20 ottobre qualcuno scrive: “Vorrei ringraziarti perché in un momento difficile della mia vita ho sentito la tua carezza sul mio volto. E ho ritrovato la speranza”.
Una sposa: “Voglio pregarti per il mio matrimonio, il 28 ottobre, affinché vada tutto bene e porti un po’ d’amore nei cuori di tutti”. E qualche giorno dopo: “Grazie per averci dato un matrimonio indimenticabile”.
Anche Francesco chiede un supporto: “Aiuta me e la mia famiglia a superare questo brutto periodo e fa’ che torni presto al lavoro. Confido in te.
Una mamma: “Ti prego, Matteo. Io ti affido il mio Alberto. Tu sei stato e sei un ragazzo come lui, aiutalo”.
Qualcuno chiede l’aiuto per l’amico straniero: “Matteo, ti chiedo di intercedere con Gesù misericordioso per la guarigione del mio amico Abdalla”.

Antonia pensa ai suoi ragazzi e ai giovani: “Matteo, tu lo sai quanto ti voglio bene e sei nel mio cuore in tutti i momenti della giornata, mi addormento con te e mi sveglio con te, sai tutto di me e tutto ciò che ti chiedo. Ti prego, ascoltami e prega per Teddy mio e per tutti i giovani del mondo”.
Una ragazzina con le sue incertezze: “Ti scrivo per farti sapere che molte volte ho paura di sbagliare per quello che faccio e non mi fido di me stessa, però essendo uno scout non devo essere così, vero? Aiutami da lassù a dare un vero senso alla mia vita e ad affrontare le cose per bene, specialmente oggi. Lucia”.
Un’altra studentessa: “Ti prego, Matteo, aiutami in tutto, proteggimi ma soprattutto aiutami a scuola. Non fare morire nessuno. Ti voglio bene, Fabiola”.
Un’altra madre angosciata: “Posso chiedere la preghiera per la conversione di mio marito e dei miei figli. Che ci possa essere di nuovo pace in famiglia e mio marito vuole parlare di nuovo con mia sorella e mio fratello. Grazie, Anna”.
Bellissimo il messaggio scritto da Roberta: “Ti ringrazio per quello che hai fatto e che continui a fare, ti ringrazio per avermi dato un esempio su cui basarmi, per tutto, soprattutto nella mia vita. Grazie a te ora so cosa fare e come comportarmi nei momenti più difficili, ovvero non arrendersi mai, neanche nei momenti più duri, affrontare sempre tutto perché sarai sempre al nostro fianco. Tu sei il miracolo, grazie”.
E poi un messaggio tenero e sincero, come può essere quello di una bimba: “Ciao, Matteo, se andrò in Paradiso e se starò felice con te e con Gesù, ti prego di aspettarmi perché ho ancora dieci anni e passerà ancora molto tempo prima di salire in cielo. Ti voglio tanto bene. Dalla tua amica Maria Teresa”. (gdn)