Emergenza sangue, ora si dona anche a scuola

di Daniela Napoletano per IL7 Magazine

Potrebbe chiamarsi “Adotta un microcitemico” il progetto che la dottoressa Antonella Miccoli, dirigente medico dal 1996 del Centro Trasfusionale dell’ospedale Perrino di Brindisi, ha in mente di realizzare in collaborazione con le scuole del territorio. I dati sono allarmanti: da un lato, solo nel capoluogo si contano 150 microcitemici – ciascuno dei quali ha bisogno di quattro sacche di sangue al mese -, cui vanno aggiunti gli altri ammalati, i cronici, i casi urgenti della Clinica Salus, dell’ospedale di Ostuni, di Francavilla Fontana, le vittime degli incidenti stradali; dall’altro, diminuisce il numero di donatori, un tempo si raggiungevano anche le cento sacche al giorno, adesso una buona media ne sono quaranta, e diventa sempre più difficile donare, perché peggiorano gli stili di vita e purtroppo sono in sensibile aumento a Brindisi i casi di sifilide.

“Con la periodicità delle donazioni di sangue si possono debellare i comportamenti scorretti: l’estemporaneità non è utile più di tanto all’ammalato né al donatore – spiega la dottoressa Miccoli, tra un prelievo e l’altro effettuato sull’autoemoteca che lunedì mattina, 9 aprile, è stata posizionata per ben cinque ore, dalle 8 alle 13, nel cortile della scuola media Marco Pacuvio in viale San Giovanni Bosco a Brindisi, raccogliendo 18 sacche di sangue in tutto.
Sul mezzo infatti, condotto da autisti dipendenti dell’Asl di Brindisi, c’è il medico dirigente del Centro Trasfusionale, un tecnico che legge i risultati del prelievo eseguito prima della donazione per accertare le buone condizioni di salute del donatore, e tre infermieri. “L’uomo può donare ogni tre mesi, la donna che ha il ciclo mestruale ogni cinque, sei mesi, pertanto un donatore responsabile, assumendosi l’impegno di queste scadenze, assumerebbe uno stile di vita più corretto, sano. Inoltre, in alcuni casi, il prelievo che noi eseguiamo prima della donazione è servito per scoprire in tempo importanti patologie, dunque questo gesto di generosità è utile pure per la prevenzione e per salvare la vita a se stessi. O all’ammalato, che non ha chiesto di ammalarsi”.
Non solo non è facile trovare donatori, ma anche qualora ci fossero, talvolta i medici non li trovano nelle condizioni ottimali per donare. Anche lunedì mattina qualcuno, fra coloro che aveva tutte le intenzioni di compiere questo bell’atto d’amore, non ha potuto.
“Spero che oggi sia solo l’inizio di una collaborazione tra il nostro Centro e tutte le scuole del Brindisino”, prosegue la dottoressa Miccoli. “Le scuole devono educare i ragazzi, e attraverso loro le famiglie, gli adulti. A Brindisi manca la cultura della donazione, e poi la legge prevede che ciò venga compiuto solo in sedi certificate come questa, l’autoemoteca è sterilizzata, un tempo si poteva donare anche nelle parrocchie. Il sangue è la sola cosa naturale che abbiamo, perché non donarlo?”.

Nello scorso fine settimana l’autoemoteca dell’Asl di Brindisi è stata a Francavilla Fontana (dove sono state raccolte 29 sacche che non arrivano così al paziente, ma prima vanno lavorate al fine di scindere i vari componenti e utilizzare quelli necessari a seconda della patologia che si vuol sconfiggere), a Mesagne, a San Donaci, San Pietro Vernotico, Cisternino, Torre Santa Susanna: “Abbiamo raccolto niente”, commenta con un pizzico di rabbia il medico dirigente brindisino, che però non demorde: “Siamo solo noi, dobbiamo avviare una diffusa campagna di sensibilizzazione, col Battaglione San Marco, con la caserma dei carabinieri, la questura, il vescovo, il prefetto, le scuole appunto”.
L’idea di raccogliere il sangue alla scuola Pacuvio è venuta in mente alla professoressa Manuela Battista, docente di lettere presso l’istituto: “Per me è naturale donare il sangue perché sin da bambina vedevo che mio padre lo faceva. Una mia cara amica ne ha bisogno, ho pensato di organizzare la raccolta per lei, e sono d’accordo con la dottoressa Miccoli, dobbiamo cominciare qui, nelle scuole, a educare i ragazzini. Loro non possono donare perché minorenni, ma i genitori possono imparare attraverso i figli. Pochi minuti e puoi salvare una vita”.
Intanto che il progetto parta ufficialmente tra Centro Trasfusionale di Brindisi e scuole l’autoemoteca dell’Asl in questo fine settimana sarà nei pressi del Comune di Torchiarolo, e degli ospedali di Ostuni e Ceglie Messapica: “Una goccia d’amore ….per te”, è lo slogan della scuola Pacuvio. Per tutti coloro che ne hanno bisogno, che sperano sino all’ultimo nella salvezza.