Estorsione, l’ex bomber Miccoli condannato a tre anni e mezzo

Tre anni e sei mesi di reclusione per estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Questa la condanna in primo grado, con rito abbreviato, per l’ex bomber salentino Fabrizio Miccoli, emessa ieri sera dal gup presso il Tribunale di Palermo, Walter Turturici. L’accusa aveva chiesto una condanna a 4 anni, i legali del giocatore volevano invece l’assoluzione.
Vittima della presunta estorsione, fra il 2010 e il 2011, l’imprenditore Andrea Graffagnini, all’epoca gestore di una sala da ballo a Palermo (dove giocava Miccoli) e finito sotto tiro per un credito avanzato dal nuovo socio del locale, Giorgio Gasparini, ex fisioterapista del Palermo calcio. Quindi il coinvolgimento di Miccoli nella vicenda. Per i giudici, l’ex capitano dei rosanero avrebbe incaricato Mauro Lauricella – figlio del presunto mafioso della Kalsa, Antonino, detto U Scintilluni – di recuperare 12 mila euro.
Piccoli è uscito in lacrime dopo la lettura della sentenza, essendosi dichiarato sempre innocente. I suoi legali hanno annunciato ricorso in Appello.