Ferito a colpi di pistola il figlio del senatore Iurlaro: arrestato un uomo di 63 anni

Un’accesa discussione in un locale pubblico è poi proseguita nelle campagne di Torricella, in provincia di Taranto, finendo con il ferimento di un giovane raggiunto da due colpi di pistola all’inguine. La vittima è Giovanni Iurlaro, francavillese di 33 anni, coordinatore Igeco Costruzioni Spa (gestore dei rifiuti in diversi comuni del Tarantino) e figlio del senatore Pietro. Il giovane è stato raggiunto da due colpi di pistola calibro 22 mentre, in compagnia di un collaboratore, si trovava in un mezzo di servizio non lontano da Sava.
L’uomo è stato condotto in ospedale, dov’è stato immediatamente sottoposto a un delicato intervento chirurgico, e ora è fuori pericolo di vita.
Il ferito, accompagnato da un conoscente al Pronto Soccorso dell’ospedale di Manduria, ha fornito la sua versione dell’accaduto e ha descritto l’autore del ferimento ai carabinieri nel frattempo giunti all’ospedale.
Così i militari hanno avviato le ricerche del feritore, un uomo di 63 anni, fino a quando quest’ultimo è stato individuato e bloccato nelle campagne nell’immediata periferia di Sava. Con sé aveva ancora la pistola, un vecchio revolver privo di matricola.
Il movente sarebbe di natura personale.
Il senatore Iurlaro ha voluto fornire la sua spiegazione personale dell’accaduto: “Nella tarda mattinata, intorno alle 12, mio figlio, per motivi lavorativi, percorreva una strada provinciale ionica in agro di Sava in compagnia di un collaboratore per poi essere affiancato da una vettura sconosciuta che, dopo aver cercato di buttare fuori strada il mezzo su cui era a bordo Giovanni, costringeva lo stesso a fermarsi. Alla richiesta di chiarimenti, il conducente del mezzo estraeva una pistola ed esplodeva alcuni colpi all’indirizzo di mio figlio, raggiunto da due proiettili all’altezza dell’inguine. Quindi, mio figlio chiedeva aiuto e, insieme al collaboratore, si rimetteva in marcia allertando, contestualmente, i carabinieri che, dopo, accompagnavano il ragazzo presso l’ospedale Giannuzzi di Manduria. I due proiettili, probabilmente calibro 22, sono entrati ed usciti dal corpo, non ledendo organi vitali e rassicurandoci sulle condizioni di Giovanni che, dopo una notte in ospedale, tornerà a casa già domani mattina. E di questo, oltre che il cielo, ringrazio la professionalità di medici e infermieri del nosocomio. I carabinieri, che non finirò mai di ringraziare per tempestività e prontezza, hanno identificato, fermato ed arrestato il presunto autore del gesto, assolutamente inspiegabile. Dalla dinamica ricostruita sulla base delle testimonianze di mio figlio e del suo collaboratore, testimone oculare dei fatti, e dalle risultanze investigative dei militari sembrerebbe che i motivi siano quanto più futili possibili e risalenti a qualche giorno prima. Quando, all’interno di una stazione di servizio, l’autore del gesto, intento a giocare con una slot machine, sarebbe stato infastidito dal vociare di mio figlio, all’interno dell’area in compagnia di un altro collaboratore, anche lui estraneo alla vicenda. Da qui, sempre secondo la ricostruzione, il sentimento di “vendetta”, evidentemente inspiegabile e ingiustificata. L’autore del gesto, arrestato dai carabinieri, avrebbe confermato i futili motivi per poi, già nel pomeriggio, essere condotto nel carcere di Taranto a disposizione dell’autorità giudiziaria”.