Negroamaro, Renna condannato. Maci: “Pronti a organizzare un nuovo evento”

di Lucia Portolano per IL7 Magazine

Una delle più belle manifestazioni svolte a Brindisi negli ultimi anni macchiata da una valanga di debiti lasciati dagli organizzatori. Nell’ultima edizione del 2015 il Negroamaro wine festival aveva portato in città oltre 250mila persone, provenienti da tutta Italia e dai paesi esteri. Ma il sogno è durato poco lasciando l’amaro in bocca a fornitori di servizi e collaboratori dell’evento che non hanno visto un centesimo. In tanti hanno battuto cassa e chiesto il dovuto con decreti ingiuntivi e richieste di pagamento davanti al giudice. Dopo due anni e mezzo arriva la prima condanna per l’associazione costituita ad hoc per l’organizzazione dell’evento, ma anche per chi, pur non avendo alcun ruolo riconosciuto nello Statuto, agiva per conto e per nome di questa. A pagare per uno dei debiti richiesto dovrà essere infatti non solo l’associazione “Negroamaro wine festival” ma anche l’ex consigliere comunale di Brindisi Francesco Renna. Arriva la condanna in solido per entrambi.
Lo scorso 9 gennaio il giudice di pace Francesco De Vitis ha condannato l’associazione e l’ex consigliere comunale (allora del Pri oggi passato al Pd) Francesco Renna a pagare 1050 euro, più le spese legali, a Michele Panzuti che aveva offerto la propria opera e i propri servizi durante l’evento. Il giudice ha escluso da ogni responsabilità personale Angelo Maci, presidente dell’associazione Negroamaro wine festival al quale sono stati indirizzati una montagna di decreti ingiuntivi e richieste di pagamento. Il giudice ha riconosciuto Renna come “colui che ha agito per nome e per conto dell’organizzazione nonostante non avesse poteri di rappresentanza nello Statuto”. Panzuti per dimostrare questo ha citato nel processo due testimoni che sono stati ascoltati e ritenuti credibili, lo stesso ha fatto Angelo Maci.
Il ricorrente aveva prestato la sua opera per l’edizione del Negroamaro del giugno 2015, aveva stipulato con Renna un pagamento di 2500 euro, ma gli era stato dato solo un acconto di 1450 euro. Gli altri soldi non li aveva più visti. A nulla sono valse le varie richieste, così nel 2016 Panzuti ha deciso direttamente di ricorrere al giudice per vedersi pagato il suo lavoro. Il tribunale gli ha dato ragione.
Nel giugno 2015 Francesco Renna era consigliere comunale di maggioranza dell’amministrazione Consales con delega speciale alla promozione turistica dei prodotti locali di eccellenza, all’innovazione tecnologica per il territorio, all’attività turistica del contesto urbano ed ai distretti culturali e delle creatività. In poche parole aveva il compito di programmare gli eventi per conto dell’Amministrazione comunale, l’ente pubblico sosteneva con un proprio contributo la realizzazione di questi. Sceglieva cosa organizzare e a chi dare. Un ruolo quindi che creava un conflitto d’interessi con gli organizzatori del Negroamaro wine festival che veniva finanziato con fondi pubblici sborsati dalle casse del Comune di Brindisi. Nei confronti di Panzuti oggi il giudice stabilisce che l’ex consigliere avrebbe agito per conto dell’organizzazione. Quindi in questo caso avrebbe svolto entrambi i ruoli.
Il Comune di Brindisi per l’edizione del 2015 ha liquidato al Negroamaro wine festival, sulla base di una rendicontazione presentata dall’associazione, ben 130mila euro. Ma non sono questi i soli soldi incassati dagli organizzatori, perché bisogna aggiungere 10mila euro dati dall’Autorità portuale, 21mila euro provenienti da sponsor vari, 97mila euro per l’affitto degli stand e 136mila euro dei ticket venduti per le degustazioni. Nonostante tutti questi “guadagni” ancora oggi sono tantissimi coloro che rivendicano crediti per prestazioni effettuate e servizi forniti. Secondo un calcolo la manifestazione ha lasciato una difficile situazione debitoria che registra decreti ingiuntivi per circa 80mila euro, debiti nei confronti dei fornitori di circa 62mila euro oltre al mancato pagamento della Tosap di 120mila euro a partire dal 2013.
Nel dicembre 2015 i rapporti politici tra il consigliere Renna e l’allora sindaco Consales si ruppero, tanto che il primo cittadino revocò la delega speciale al suo ex consigliere che nel frattempo si era dichiarato indipendente dalla maggioranza. Dopo due mesi l’amministrazione comunale cadde a causa dell’arresto del sindaco. Era febbraio 2016. Da allora il Negroamaro wine festival non è stato più organizzato, e alle successive elezioni amministrative, nonostante i suoi 400 voti e più, Renna non è stato eletto.
La sentenza del giudice di pace crea un importante precedente per i creditori ed esonera da ogni responsabilità personale Angelo Maci, presidente di Cantine due palme, che si era visto dietro la porta negli ultimi due anni decine di persone.

LA REAZIONE DI MACI. La sentenza del giudice di pace di Brindisi lo assolve da ogni responsabilità personale per i debiti contratti dal Negroamaro wine festival. Finisce un incubo per Angelo Maci, imprenditore vitivinicolo di Cellino San Marco, che nella sua veste di presidente dell’associazione Negraomaro wine festival si è visto recapitare numerosi decreti ingiuntivi, e richieste di pagamento di gente che aveva prestato la propria opera o servizi per l’edizione 2015 del festival del vino che si svolgeva a Brindisi nel mese di giugno. “Finalmente è stato dimostrato – spiega l’imprenditore – che io ero solo il presidente dell’associazione, e non c’entravo nulla con gli impegni assunti dall’ex consigliere comunale Francesco Renna. Era lui l’artefice ed agiva senza aver ricevuto un mandato. Abbiamo proposto al giudice testimonianze e prove tangibili di questo”.
Maci parla del danno di immagine che questa storia dei debiti ha creato alla sua persona e alla stessa manifestazione che aveva ormai raggiunto importanti risultati, ed era diventata punto di riferimento nazionale tra gli eventi legati alla promozione del vino. “All’indomani della manifestazione ho ricevuto numerosi decreti ingiuntivi, gente che mi chiamava perché vantava dei debiti per aver lavorato per l’evento – racconta il presidente di Cantine due Palme (importante società cooperativa vitivinicola pugliese, nota ormai nel mercato nazionale del vino ) – tutto questo non ha fatto bene alla mia immagine. Mi ha creato un danno ingiusto. Queste aziende sicuramente avevano ragione, ma non potevano prendersela con me. Finalmente si è fatta un po’ di chiarezza, e questo vale anche per altre situazioni di debiti contestati”.
Il festival è stato organizzato per 5 anni, nato sotto l’amministrazione comunale di Mennitti e proseguito con il sindaco Consales. Degustazioni, musica, spettacoli e enogastromia erano protagonisti per quattro giorni lungo le vie del centro cittadino. Una vetrina per le case produttrici di vino di tutta la Puglia in particolar modo del Salento. L’evento raccoglieva numerose adesioni, e Brindisi in quei giorni pullulava di visitatori e turisti con importanti guadagni anche per il settore ricettivo.
Ad un certo negli anni si è costituita l’associazione onlus Negroamaro wine festival che si occupava dell’organizzazione dell’iniziativa. Del consiglio di amministratore oltre ad Angelo Maci presidente, facevano parte Pino Marchionna (vice presidente), e i consiglieri Marco Pagano (presidente cantine San Donaci) e Giovanni Nardelli ( presidente cantine Risveglio agricolo). Francesco Renna non aveva nessun incarico per via della sua delega speciale assegnata dal sindaco per la promozione del territorio.
“L’associazione è tuttora in piedi – spiega Maci – a causa del contenzioso esistente con il Comune di Brindisi che rivendica il pagamento della Tosap (suolo pubblico). Una volta risolta questa questione sarà sciolta. Ma non viene utilizzata per fare altro, d’altronde il giudice di pace ha condannato in solido anche l’associazione”.
Da imprenditore del settore vitivinicolo Maci però non si arrende. Così come aveva fatto lo scorso anno con la sindaca Carluccio un mese fa ha inviato al commissario straordinario Santi Giuffrè una proposta per un evento legato alla promozione del vino in concomitanza della regata velica Brindisi- Corfù che si svolgerà a Brindisi dal 6 all’8 giugno prossimo. La richiesta è stata presentata dal Consorzio di tutela vini D.O.C. Brindisi e vini D.O.C. Squinzano, al quale aderiscono tutte le aziende vitivinicole di questi due territori. Maci è presidente del consorzio. “Attendiamo una risposta dal commissario – dice l’imprenditore di Cellino San Marco – vorremmo organizzare un grande evento per esaltare il settore vinicolo e nello stesso tempo offrire un’attrazione per i turisti. Confidiamo in una risposta positiva di Giuffrè”.
Lo scorso anno su lungomare Regina Margherita durante i giorni della regata velica Cantine Rubino organizzarono il “De vinibus terrae”, una serie di stand e iniziative per la degustazione di vini, ed è proprio questo lo spazio temporale che vorrebbe occupare il consorzio. “Abbiamo chiesto di essere protagonisti come consorzio della manifestazione durante la regata – dice Maci- Ci sentiamo di rappresentare tutte le categorie di questo settore nel territorio: dai produttori agli imbottigliatori. Raccogliamo i protagonisti di tutta la filiera. Ci auguriamo che il commissario non decida di dare in mano tutto ad una sola cantina, così come invece è accaduto lo scorso anno”.
Il consorzio aspetterà sino a marzo poi chiederà un incontro con il commissario. Nelle intenzioni c’è quella di organizzare una grande manifestazione di tre giorni molto simile al Negroamaro wine festival, che coinvolga non solo il lungomare Regina Margherita ma anche vie del centro storico. “Siamo speranzosi – conclude il presidente- noi siamo già pronti ad operare. Aspettiamo solo un si. Ci auguriamo che il commissario faccia la scelta giusta così’ che l’evento sia davvero rappresentativo”.