Rapinatore evade dai domiciliari: preso a casa della convivente

Nella serata di ieri i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Brindisi hanno tratto in arresto per evasione dagli arresti domiciliari, Domenico Di Santantonio, classe 1990 di Brindisi.
L’uomo era stato sottoposto agli arresti domiciliari all’interno della Comunità “Arcobaleno” di Lecce, dalla quale il 3 luglio scorso si era allontanato. Le ricerche effettuate nei luoghi abitualmente frequentati, hanno consentito di localizzarlo a casa della convivente a Brindisi.
I militari hanno circondato l’abitazione e suonato al campanello di casa senza ricevere risposta. In quel frangente il personale appostato sul lato posteriore ha udito alzarsi la tapparella della camera da letto dell’appartamento posto al piano rialzato e attraverso il terrazzino di pertinenza l’evaso ha accennato la fuga attraverso i balconi confinanti.
Accortosi della presenza degli investigatori appostati, che gli hanno intimato di fermarsi, ha desistito rientrando nell’appartamento e aprendo la porta ai militari che lo hanno dichiarato in stato di arresto.
Dopo l’espletamento delle formalità di rito è stato condotto nella casa circondariale di Brindisi.
Di Santantonio era stato collocato nella Comunità Arcobaleno di Lecce, agli arresti domiciliari in sostituzione della custodia cautelare in carcere in ottemperanza al provvedimento del G.I.P. del Tribunale di Taranto del 20 giugno scorso. I reati contestati sono rapina aggravata in concorso con l’uso delle armi, violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale, nonché concorso nella detenzione di una pistola utilizzata per la commissione della rapina.
I fatti risalgono al 3 febbraio scorso, quando, in una gioielleria di Sava (TA), si è verificata una rapina a mano armata da parte di due giovani, entrambi a volto scoperto, che si sono poi dileguati a piedi facendo perdere le proprie tracce. Sul posto è giunto immediatamente personale della Stazione Carabinieri del posto che ha eseguito un sopralluogo, acquisendo i filmati delle telecamere del sistema di videosorveglianza della gioielleria. Da una prima disamina delle immagini, si è appurato che i due malfattori, una volta entrati nell’esercizio, simulando di voler effettuare un acquisto di preziosi, hanno indotto la titolare ed il coniuge di quest’ultima a mostrare loro dei braccialetti in oro da donna. Ad un tratto, uno dei due ha estratto una pistola dal giubbotto e, sotto la minaccia dell’arma, ha intimato ai commercianti di non muoversi, proferendo con inflessione salentina la minaccia di sparare in caso contrario.
Nel frattempo, l’altro rapinatore, scavalcato il bancone di vendita, si è impossessato di monili per un valore di 10.000 €, dandosi poi alla fuga a piedi. Considerato che gli autori della rapina hanno agito a volto scoperto permettendo alle telecamere interne della gioielleria di riprendere i loro tratti somatici, oltre che i capi di abbigliamento indossati, i militari della Compagnia di Manduria, intervenuti sul posto, hanno trasmesso le immagini a tutti i Comandi dei Carabinieri della provincia di Taranto e delle province contermini. Tale tempestiva diffusione ha sortito gli effetti sperati in quanto, dopo qualche minuto, è pervenuto un prezioso spunto investigativo da un Carabiniere del Comando Provinciale di Brindisi, che ha riconosciuto, per fattezze fisiche e postura, uno dei due rapinatori, il DI SANTANTONIO, che annovera precedenti per rapina, sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. in Brindisi. L’immediata acquisizione della foto segnaletica del soggetto, esibita alle vittime, ha avvalorato i sospetti a suo carico, in quanto ritenuto il rapinatore non armato durante l’evento delittuoso. Rintracciato nelle adiacenze della sua abitazione all’atto di rincasare, anche in quella circostanza alla vista dei militari ha tentato di dileguarsi per sottrarsi alla cattura, ma è stato bloccato. Gli operanti nella circostanza hanno rilevato l’esatta corrispondenza degli abiti indossati dal soggetto con quelli immortalati dalle telecamere al momento della rapina. Nell’occasione è stato dichiarato in stato di fermo di indiziato di delitto per i reati di rapina aggravata in concorso con persona da identificare e per la violazione degli obblighi della Sorveglianza Speciale di P.S..