Ricercatore ucciso dalla falesia, tre condanne per omicidio colposo

Il presidente, il direttore e un guardaparco dell’oasi marina protetta di Torre Guaceto sono stati condannati a pene fino a tre anni a conclusione di un processo per omicidio colposo che si è celebrato a Brindisi per la morte di un ricercatore, Paolo Rinaldi, 29enne di Taranto, rimasto schiacciato a causa di un crollo della falesia. Altri tre imputati sono stati assolti. Condannato anche il Consorzio di Torre Guaceto, in solido con i vertici, al risarcimento del danno nei confronti dei famigliari della vittima. Assolta la società per cui la vittima stava effettuando uno stage.
A Vincenzo Epifani, tuttora presidente del Consorzio, è stata inflitta la condanna ad un anno e sei mesi; tre anni, invece, inflitti al direttore Alessandro Ciccolella e due anni a Franco Nicola Marinò. Assolti Umberto ed Ettore Ruggiero, responsabili della società UniVersus, e il dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Brindisi all’epoca dei fatti, Carlo Cioffi. Il giudice Giuseppe Biondi ha deciso una provvisionale di 25mila euro per ciascuno dei parenti della vittima che si sono costituiti parte civile.
I fatti risalgono all’ottobre del 2010: il costone si sbriciolò e travolse Rinaldi che quel giorno stava effettuando attività di ricerca in località Apani, all’interno dell’oasi marina protetta dove era in atto un progetto di mappatura e di studio del fenomeno dell’erosione del litorale brindisino.



In questo articolo: