Tangenti in appalti nella Centrale Enel: chiusa l’indagine, otto indagati

È arrivata a conclusione l’inchiesta della procura di Brindisisu un giro di presunte tangenti pagate a funzionari e dirigenti della centrale Enel Federico II di Cerano, in cambio di favori, nell’ambito del sistema degli appalti: un avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato emesso nei confronti di otto persone, cinque delle quali furono tratte in arresto il 5 maggio scorso.
Tra gli indagati figura anche Luigi Giuseppe Palma, l’imprenditore di Monteroni (Lecce) che ha fornito le prime segnalazioni, alle quali ha fatto seguito una dettagliata denuncia in procura presentata proprio dalla società Enel. Gli altri indagati sono Domenico Iaboni, Carlo De Punzio, Fabiano Attanasio, Vito Gloria, Nicola Tamburrano, tutti all’epoca dei fatti in servizio a Brindisi, e poi Fabio De Filippo e Fausto Bassi, gli ultimi due dirigenti Enel. L’accusa per tutti è di corruzione continuata per atti contrari ai doveri di ufficio.

L’avvocato Massimo Manfreda, difensore di Attanasio

In cambio di denaro o di altre utilità, tra cui un’auto, una fotocamera e una telecamera, essi avrebbero certificato l’avvenuta esecuzione di lavori o autorizzato l’emissione di certificazioni risultate non veritiere, secondo quanto poi accertato dai militari della Guardia di finanza di Brindisi che hanno eseguito gli accertamenti. Nel corso dell’inchiesta è stato ritenuto necessario acquisire la testimonianza dell’imprenditore Palma tramite un incidente probatorio.