Tele e oggetti sacri del ‘700 rubati in una chiesa rupestre recuperati dalla Finanza

I finanzieri della Compagnia di Fasano hanno recuperato 34 beni e opere liturgiche, già pronti per essere immessi sul mercato nero dell’arte e dell’antiquariato, alcuni di sicura provenienza furtiva tra gli altri.
In particolare, un dipinto ad olio su tela di fine ‘700 raffigurante la “Sacra Famiglia”; un messale romano edito a Napoli nel 1773 contenente pregiate incisioni; un calice in rame dorato ed argento del 1707 con copricalici in stoffa e carta di fine ‘800- Alcuni di questi beni, saranno presto restituiti ai legittimi proprietari, che li hanno già riconosciuti. Per i restanti, invece, sono in corso gli approfondimenti investigativi da parte del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Bari.
Il sequestro è avvenuto quando i finanzieri hanno notato un’autovettura che, ad alta velocità, percorreva la S.S.172 dei trulli, in direzione Brindisi.
Insospettiti, i militari si sono messi all’inseguimento del veicolo riuscendo ad intercettarlo all’altezza della zona industriale di Fasano. Nel bagagliaio della vettura, accuratamente celati, tele e oggetti sacri dei quali il conducente del mezzo fermato non riusciva a dimostrare la legittima provenienza.
I successivi approfondimenti svolti dai finanzieri, anche con la collaborazione di funzionario Storico dell’Arte e di un restauratore presso la Soprintendenza di Bari, hanno permesso di risalire all’epoca dei beni recuperati (perlopiù del 1700) e di collegare una parte di questi ad un furto denunciato nel 2014 ai danni della Chiesetta rupestre di San Giuseppe, sita nell’agro del Comune di Noci, riconosciuta di interesse storico artistico da parte dell’Ufficio centrale per i beni archeologici, architettonici, artisti e storici dell’allora Ministero dei Beni culturali e ambientali.