Dimissioni della sindaca, ecco gli scenari che si aprono per i prossimi 20 giorni

Le dimissioni di Angela Carluccio da sindaca di Brindisi aprono una serie di scenari che dovranno concretizzarsi necessariamente entro 20 giorni: tanti sono infatti quelli consentiti dalla legge al primo cittadino per un eventuale ripensamento. Se ciò non dovesse avvenire, alla mezzanotte del 13 febbraio la città sarebbe consegnata al commissario prefettizio e si tornerebbe alle urne già nel prossimo mese di maggio.
Si aprono dunque una serie di scenari. Il primo è appunto quello della indisponibilità della Carluccio a fare marcia indietro e dunque dello scioglimento del Consiglio comunale, probabilmente, il 13 febbraio. Il secondo è relativo a un eventuale ripensamento della Carluccio che potrebbe decidere di tornare alla guida del Comune e di affrontare la prova del voto in aula, per verificare se l’opposizione abbia effettivamente i numeri per rimandare i brindisini alle urne.
Intanto l’attività dell’Amministrazione comunale va avanti. Il potere del sindaco per legge è passato nelle mani del vicesindaco, ruolo che, non essendo stato ancora nominato dopo la rinuncia di Francesco Silvestre, viene ricoperto dal primo assessore nell’elenco della giunta, ossia Maria Lucia Romanelli (con delega alle Risorse Umane). Anche tutto il resto della giunta resta regolarmente al lavoro e dunque le attività amministrative che erano state avviate potranno proseguire per altri 20 giorni.
Resta naturalmente in carica il Consiglio comunale che sarà chiamato almeno altre due volte a riunirsi, così come stabilito dal presidente Pietro Guadalupe: il 30 gennaio per la discussione sulla rottamazione delle cartelle esattoriali, e il 13 febbraio (ma ancora la data non è stata formalizzata) per discutere la mozione di sfiducia contro la sindaca e la questione della Multiservizi.