Il Comune tracolla e l’assessore al Bilancio va in campagna elettorale: Consales ripensi a quella fiducia

di GIANMARCO DI NAPOLI
Lo sforamento del patto di stabilità non ha conseguenze di poco conto sul futuro di una città, come Brindisi, dal presente già ampiamente compromesso. I primi a patirne le conseguenze sono gli amministratori, alcuni dei quali svolgono questo lavoro a tempo pieno, e che vedranno decurtata del 30 per cento l’indennità. Peggio per loro, dirà qualcuno. Il sindaco, per esempio, incasserà mille euro in meno al mese. Ma le restrizioni imposte agli enti che spendono più di quanto avrebbero dovuto incidono soprattutto sulle possibilità di crescita a breve e a medio termine: sono bloccate assunzioni e consulenze, non possono essere contratti mutui, vengono cancellati tutti i progetti che avrebbero potuto dare lavoro a giovani brindisini.
Il sindaco Mimmo Consales si è assunto tutte le responsabilità e ha deciso di andare avanti. Coraggiosamente, secondo alcuni, incoscientemente, secondo altri, tra cui l’opposizione. Che però ha parlato tanto, ma di fatto non ha preteso nulla.
Noi riteniamo che la via giusta, come spesso accade, sia in mezzo, nel senso che il sindaco fa bene a restare al suo posto, ma che non sia possibile che tutto resti come prima, come se non fosse accaduto nulla, quasi che nessuno avesse colpa di ciò che la città patirà nei prossimi anni.
Consales non è il solo responsabile del milione e mezzo di euro che hanno condotto la città allo sforamento perché la delega al Bilancio la ha assegnata sin dal primo giorno del suo governo all’avvocato Carmela Lo Martire, da sempre pubblicamente considerata dal sindaco “assessore di fiducia”, scelta al di fuori dai contesti politici e nominata direttamente prelevandola dalla cosiddetta “società civile”.
Consales ha talmente tanta fiducia nelle qualità della Lo Martire da averla confermata (unica insieme al solo Luperti) in ogni sua giunta, sempre al di fuori della politica.
Ma qualcosa ora è cambiato. Gli errori compiuti nella gestione delle risorse economiche, ma soprattutto l’incapacità di rendersi conto che il Comune stava per collassare per una cifra irrisoria (rispetto ai grandi numeri degli enti, tale può essere considerato un milione e mezzo di euro) possono indurre a ritenere che qualche errore di valutazione (quantomeno) sia stato commesso proprio da chi è incaricato di tenere i conti dell’Amministrazione.
Non bastasse questo, negli ultimi giorni si è scoperto che da esponente della società civile e totalmente apartitica, l’assessore Lo Martire ha cominciato a essere attratta dal mondo della politica. Tanto che a sorpresa, proprio mentre i conti del Comune tracollavano, lei comunicava al mondo di candidarsi come consigliere regionale nel centrosinistra: “Ho detto sì a Michele Emiliano perché il suo programma mi appassiona”.
In realtà il suo percorso si era già intrecciato, sempre mentre al Comune i conti non tornavano più, con quello di altri candidati brindisini nella lista “Emiliano sindaco di Puglia”. Provocando non pochi malumori all’interno di quella maggioranza del Comune della quale lei invece non fa parte, essendo un assessore “tecnico”.
Insomma, visto che si è lasciata tentare dalla politica (e una campagna elettorale e un successivo scranno prevedono impegno) e dato che invece il Comune di Brindisi non si può permettere il lusso di avere un assessore al Bilancio distratto da altre attività (visto quello che è successo già nel periodo in cui lo era a tempo pieno), sarebbe opportuno il sindaco Mimmo Consales le chiedesse di compiere un passo indietro. Come riconoscenza di quella fiducia che le ha concesso sin dal momento del suo insediamento e con la consapevolezza che per il Comune di Brindisi si avvicinano tempi bui che bisogna affrontare con la massima determinazione e senza commettere altri errori.
L’assessore Lo Martire non era al fianco di Consales nella conferenza stampa in cui annunciava la ferale notizia dello sforamento. Era fuori Brindisi per motivi personali ed era vero. Non era necessario che per dimostrarlo pubblicasse su Facebook una foto che la ritraeva incontestabilmente in Abruzzo. Ma è stata probabilmente la sua prima mossa da politico. Dovrebbe essere però anche l’ultima da amministratore.