Tre sfumature di teatro, applausi a scena aperta per “Fabbrica di Stelle”

L’obiettivo degli spettacoli con cui abitualmente si conclude l’attività annuale delle scuole di recitazione è soprattutto quello di offrire agli allievi l’opportunità – finalmente! – di esibirsi in pubblico e così mostrare il proprio talento e i progressi compiuti in tanti mesi di pur piacevole sacrificio. E pertanto, ai fini del valore da attribuire a queste rappresentazioni, non ha grande importanza il livello artistico raggiunto, specialmente quando si tratta di allievi alle prime armi o comunque giovanissimi.

Tuttavia ci sono “spettacoli di fine anno” che sono anche qualcosa di più e che conquistano non solo il consenso, comprensibilmente scontato, di gongolanti… genitori e nonni, ma anche quello degli spettatori “neutrali”.

È il caso, per esempio, di “Tre sfumature di teatro – IX spettacolo di fine anno” portato in scena al teatro Impero qualche giorno fa da “Fabbrica di Stelle”, la scuola di teatro e musical diretta da Jenny Ribezzo ed Elena Funaro. “Tre sfumature di teatro” non è stato tanto uno spettacolo di verifica finale e di meritata gratificazione degli allievi, quanto, semplicemente e meravigliosamente… teatro. Teatro che ha regalato al foltissimo pubblico presente tre ore di puro divertimento, ma anche di spunti di profonda riflessione e, in definitiva e soprattutto, di grandi emozioni.

Ho avuto l’impressione – a giudicare dall’applauso veramente esplosivo che ha salutato ciascuna delle tre parti della rappresentazione – che gli spettatori, per quanto ovviamente disposti alla più generosa indulgenza e fiducia verso i giovani protagonisti dello spettacolo, siano stati, al pari del sottoscritto, piacevolmente sorpresi e persino travolti dalle brillantissime prove di tutti i protagonisti e dalla straordinaria cura con cui sono stati preparati e portati in scena, con esiti davvero lusinghieri, i tre momenti della serata.

Dialoghi efficaci, tempi e ritmi giusti, coreografie spettacolari, felici scenografie, costumi bellissimi, interpretazioni puntuali, cori raffinati e coinvolgenti sono stati la prova lampante non solo della passione e delle promettenti capacità dei giovani e giovanissimi attori in scena, ma anche, ovviamente, del lavoro infaticabile degli insegnanti e di tutti gli altri componenti di questo bel gruppo guidato magistralmente dalla regista e attrice Jenny Ribezzo.

Ecco, mi piace sottolineare – e non mi riferisco soltanto a questi spettacoli di fine anno ma a tutti i lavori della “Compagnia Amici del Teatro” di cui Fabbrica di Stelle è diretta emanazione – la coralità e il sentimento di squadra che caratterizza l’attività di questa compagnia che vanta ormai quasi trent’anni di vita. Se Elena Funaro è la mente organizzativa e Jenny Ribezzo la talentuosa e vulcanica trascinatrice e maestra, c’è poi spazio e… gloria, sul palcoscenico e dietro le quinte, per tutti (e sono tante le persone coinvolte), in virtù di un rapporto di amicizia, coesione e generosa collaborazione che appare evidente anche all’osservatore esterno e senza il quale sarebbe impossibile raggiungere certi risultati.

Ma, tornando allo spettacolo, la prima… sfumatura ha visto protagonisti gli allievi del II livello (i più piccini), che hanno proposto una gradevolissima riduzione (per la regia di Jenny Ribezzo) di “Smascherando”, il musical di Michele Paulicelli (poliedrico artista pugliese, autore, tra l’altro, del fortunato “Forza venite gente”) che si rifà al repertorio della Commedia dell’Arte. Il dichiarato intento degli insegnanti era quello di lavorare sulla postura e le espressioni facciali. Ebbene, i piccoli allievi hanno fatto rivivere le varie maschere (Pulcinella, Arlecchino, Balanzone, Pantalone, Colombina, Pierrot) con esiti eccellenti, suscitando non solo ovvia simpatia, ma anche stupita ammirazione per la padronanza e la disinvoltura con cui si sono mossi sul palcoscenico offrendo decine di minuti di vero spasso. Dai lazzi di Pulcinella e compagni si è passati alla seconda sfumatura, di tutt’altro genere, affidata agli allievi del corso avanzato. Una sfida decisamente ambiziosa e “pericolosa” quella di portare in scena una delle opere più significative e impegnative di Luigi Pirandello, “Così è se vi pare”.

 

Con la prestigiosa regia del Maestro Rino Cassano, i giovani attori hanno decisamente superato la difficile prova, calamitando l’attenzione di un pubblico che, emotivamente coinvolto, ha seguito in religioso silenzio questa riduzione che ha riproposto uno dei temi fondamentali dell’opera del grande agrigentino: l’inconoscibilità del reale, di cui ciascuno può dare una propria e diversa interpretazione, l’impossibilità di conoscere veramente gli altri e, in generale, di pervenire ad una verità assoluta.

Il signor Ponza, la signora Frola, lo scettico Lamberto Laudisi e gli altri personaggi sono stati interpretati con una intensità che meraviglia in attori così giovani e che fa capire facilmente quanta certosina e costante applicazione degli stessi attori, nonché degli insegnanti e del regista, ci sia dietro questa esibizione. Dopo il momento più impegnato, la serata si è conclusa con la terza, spettacolare, sfumatura, durante la quale è stato portato in scena, questa volta dagli allievi del corso avanzato e del III livello congiuntamente (con la regia ancora una volta di Jenny Ribezzo), un adattamento del celeberrimo musical di Garinei e Giovannini, “Rugantino”, che ci ha condotti nella Roma del XIX secolo e alle vicende di Rugantino, giovane spaccone ma tutt’altro coraggioso, il quale vive di espedienti e infine accetta, pur innocente del delitto del quale è accusato, di morire sul patibolo, allo scopo di conquistare finalmente la considerazione della bella Rosetta e di quanti lo conoscono. A

nche in questo caso i giovani attori non hanno tremato di fronte a un compito tutt’altro che agevole e hanno dimostrato di saper recitare, cantare e ballare, trascinando il pubblico all’entusiasmo, grazie anche alla riuscite coreografie di Roberta Pronat e al sapiente arrangiamento dei cori curato da Federica Ribezzo. Insomma, è stata una gran bella serata e le tre ore sono volate in un baleno. Questi ragazzi hanno dimostrato di saperci fare, con cuore e belle qualità. Come semplice appassionato di teatro ho apprezzato il loro talento che mi è sembrato assai promettente. Ma, al di là di qualunque considerazione critica (altri ben più competenti di me potranno dire qualcosa di più in proposito), ho salutato lo spettacolo, insieme con l’appagamento che regala qualunque bella espressione artistica, con il pensiero che sempre mi accompagna in casi simili…

Non so quanti di questi ragazzi continueranno a fare teatro, né se qualcuno di essi diventerà magari famoso (speriamo!), ma so per certo che questa esperienza li aiuta e li aiuterà a crescere bene e ad essere delle belle persone. E di questi tempi è una gran bella cosa. Grazie a Dio (e a Fabbrica di Stelle) ci sono sfumature e sfumature…

Infine, mi sembra giusto ricordare i nomi dei giovani protagonisti dello spettacolo, da accomunare, senza distinzione o graduatoria alcuna, in un unico convinto applauso: II Livello: Gianmarco Rubino, Francesca Pacella, Chiara Attanasi, Francesco Riso, Gigio Diaferia, Emilia Dell’Aglio, Serena D’Astore. III Livello: Alessandra Zammillo, Roberta Ribezzo, Alessia Ardone, Giorgia Laguercia, Ilaria Andriani, Simone Marino, Francesca Guarnieri, Davide Cristofaro, Davide Mitrotta, Martina Maggio, Fabiana Grassi, Christian Vasile, Valentina Marinelli. Livello avanzato: Elisabetta Leone, Imma Quinterno, Ilenia Lusito, Francesco Buzzanga, Luca Piliego, Marco Ungaro, Sara Distante, Sara Aiello, Roberta Balsamo.

Michele Bombacigno