Master of dance dall’Oklaohoma: omaggio a tre maestri coreografi

Dagli Stati Uniti all’Italia finalmente il passo è breve per il «Tulsa Ballet», fra le più prestigiose compagnie di danza contemporanea al suo debutto sui palcoscenici del nostro Paese e atteso al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi con «Masters of dance» venerdì 8 aprile (sipario ore 20.30). Lo spettacolo è inserito nella stagione del politeama brindisino con il sostegno di FSC Puglia 2007-13 «Internazionalizzazione della scena», affidato dalla Regione Puglia al Teatro Pubblico Pugliese.
Fondata nel 1956 in Oklahoma da Roman Jasinski e Moscelyne Larkin, ballerini e coreografi di origine russa, e forte di danzatori provenienti da quattordici nazioni diverse, la compagnia è diretta dal napoletano Marcello Angelini, che ne è anima e mentore dal 1995. Il risultato del suo appassionato lavoro è entrato nella storia della danza contemporanea: il «Tulsa Ballet» ha arricchito il panorama culturale americano grazie a un repertorio che si distingue per la strepitosa versatilità e la naturalità perfetta dei movimenti e dei gesti. Ora finalmente il grande salto anche in Italia, dove la compagnia chiude la tournée proprio a Brindisi, unica data nel Sud Italia tra le sette in programma. Lo spettacolo si compone di tre splendidi momenti di danza, tre brani di altrettanti coreografi contemporanei fra i più celebri e acclamati al mondo: «Classical Symphony» di Yuri Possokhov, «Petite Mort» di Jiří Kylián, e infine l’energico «Rooster», nella coreografia di Christopher Bruce.
«Classical Symphony», creato per il «San Francisco Ballet» dal suo coreografo residente, l’ucraino Yuri Possokhov, e presentato per la prima volta nel 2013, segue la partitura con impressionanti combinazioni di passi, un tripudio di pirouettes, manèges, fouettés. «Ero alla prima mondiale – ha raccontato Marcello Angelini – e il pubblico è letteralmente impazzito alla fine. È probabilmente uno dei lavori più impegnativi per sette coppie di danzatori che io abbia visto da dieci anni a questa parte».
La coreografia successiva, «Petite Mort», avvincente e sensuale balletto creato dal ceco Jiří Kylián su due dei più bei concerti mozartiani, mette in scena un esaltante inno alla vita e insieme una riflessione sulla morte. Il lavoro è stato presentato al «Festival di Salisburgo» nel ‘91 in occasione del secondo centenario della morte di Mozart: nella coreografia sono presenti sei uomini, sei donne, costumi barocchi e sei spade da scherma che sembrano essere partner dei danzatori. «Jiří Kylián – secondo Angelini – è uno dei grandi maestri del ventesimo secolo: ha creato un nuovo vocabolario nella danza, una vera evoluzione del balletto classico dalla pura bellezza a un dialogo con il nostro attuale senso estetico».
Dopo i seducenti abbandoni di Kylián, la serata si chiude con una potente sferzata di energia: quella di «Rooster», creazione colorata, fantasiosa e rock dell’inglese Christopher Bruce, definito dal Daily Telegraph «il Nureyev del balletto contemporaneo», su otto celeberrime canzoni dei Rolling Stones. Il suo omaggio include pezzi come «Not fade away», «Sympathy for the devil» e «Little red rooster». «Rooster» è stato presentato per la prima volta in Oklahoma dal «Tulsa Ballet» nella stagione 2013-14.
«Con il trittico che presentiamo in Italia – ha concluso Angelini – spero di mostrare l’eclettismo di questa compagnia: dal tour de force tecnico di ‘Classical Symphony’, terribilmente difficile ma incredibilmente emozionante, a ‘Petite Mort’, un lavoro a piedi nudi di bellezza rara e sensibilità unica. E infine ‘Rooster’ che ti diverte ma ti offre anche tanto spessore. In fin dei conti, la danza deve essere un’esperienza che ci riempie la mente, il cuore e l’anima con pensieri ed emozioni che altrimenti non potrebbero penetrarci così a fondo».
Si comincia alle ore 20.30 Durata: un’ora e 9 minuti più due intervalli Per tutte le informazioni www.fondazionenuovoteatroverdi.it

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