Il presidente del Francavilla amareggiato: “I tifosi non vogliono che la squadra giochi a Brindisi per far adeguare lo stadio”

Non è la sconfitta interna con il Melfi ad amareggiare il presidente del Francavilla, Antonio Magrì: alla fine dell’incontro, Magrì parla con i giornalisti dell’atteggiamento di certi suoi tifosi che avrebbero adombrato velate “minacce” di non seguire più la squadra se dovesse trasferirsi momentaneamente a Brindisi, in attesa dei lavori allo stadio di Francavilla.
Magra ha spiegato che il prossimo anno, in Lega Pro, la sua squadra non avrebbe ulteriori deroghe per giocare nel piccolo campo sportivo di Francavilla e che sarebbero necessari lavori di adeguamento. Tali lavori, nella più ottimistica delle previsioni, dovrebbero iniziare a settembre e terminare alla fine di gennaio, ma con il rischio di ulteriori proroghe.
Dove potrà disputare le partite casalinghe nel prossimo campionato di Lega Pro il Francavilla? In un altro stadio pugliese. Tra tutti quelli presi in esame, quello che ha convinto Magrì è lo stadio di Brindisi, unica città dotata di un impianto adeguato che non ha squadre di calcio professionistico. Magrì ha incontrato i tecnici comunali del capoluogo e ha individuato i piccoli lavori di adeguamento che dovrebbero essere effettuati per disputare le capoluogo le gare interne della prima parte del prossimo campionato. Ha anche incontrato i dirigenti della massima formazione del capoluogo per concordare un percorso nel quale il Francavilla possa collaborare con la squadra.
Ma i tifosi del Francavilla non hanno gradito, facendolo capire chiaramente a Magrì al termine dell’incontro. Il presidente che ha portato la squadra tra i professionisti è apparso amareggiato: “Se c’è qualcuno che ha altre soluzioni e possa assumere il timone della squadra mi faccio da parte”, ha detto. “La soluzione di Brindisi è l’unica percorribile per non provocare problemi economici e allontanare i nostri sponsor”, ha dichiarato.
In sera un post su Facebook del sindaco di Francavilla, Maurizio Bruno: “Presidente Magrì non mollare. Forse nessuno può capire meglio di me la difficoltà di confrontarsi ogni giorno con chi vuole tutto e subito, e non sa che quando ci sono di mezzo i soldi e i beni dei cittadini il tutto e subito non è pessibile. Ed è anche giusto, a volte, che sia così. Le regole, i tempi tecnici, i passaggi tecnici che rallentano la realizzazione di opere non sono dei dispetti che fanno piacere a qualcuno, ma tappe necessarie per evitare che si verifichino sprechi, abusi o peggio. Nemmeno un appartamento si costruisce in due mesi, in estate poi: figuriamoci uno stadio da 750milaneuro, in cui bisogna stringere perfettamente fino all’ultimo bullone perché c’è di mezzo la sicurezza e la vita di migliaia di persone. Lo so, c’è da sentirsi amareggiati quando si dà il cuore per un sogno, e la risposta è quella che hai sentito oggi. Ma non mollare. Fallo per la strgrande maggioranza di cittadini e tifosi che sanno che qualche eventuale partita fuori è il più piccolo prezzo da pagare per avere uno stadio che consentirà di giocarne centinaia, a casa propria, e in totale sicurezza”.