Per la Figc sono brindisine le migliori scuole-calcio pugliesi

C’è una buona notizia per il calcio brindisino, almeno a livello giovanile, che dimostra ancora una volta come, a dispetto della situazione catastrofica in cui si è precipitati lo scorso anno per la sciagurata e mal gestita vicenda del Città di Brindisi, questo sport non solo è ancora vivo e ben radicato in città, ma ha una voglia irrefrenabile di riemergere dall’oblio e far parlare di sé in termini assolutamente positivi.

Sono state rese note, infatti, con comunicato ufficiale n°83 del 19 maggio, le classifiche stilate dal Comitato Regionale Puglia della F.I.G.C. relativamente alle scuole calcio pugliesi ed al primo posto nella Classifica di Merito per la stagione 2015/2016, anzi ai primi due posti, troviamo il capoluogo messapico e, più precisamente la Nitor Brindisi del presidente Rino Membola, la quale sopravanza di una incollatura la Cedas Avio del presidente Ino Guadalupi. Raggiante per questo eccellente risultato il presidente della Nitor Membola il quale ringrazia tutti i suoi collaboratori, dal Direttore Tecnico Andrea Saponaro a tutto il suo staff tecnico, spesso sacrificato sui campi, alla ricerca di metodologie, allo studio del calcio moderno con uno sguardo anche ai principi di questo gioco, ma anche lo staff organizzativo, che spesso è stato determinante nel supporto alla società, oltre ai rettangoli di gioco, un sentito ringraziamento lo rivolge anche a scelto di affidargli i propri figli e che da oggi orgogliosamente potranno fregiarsi di questo titolo regionale che porta in alto il nome di Brindisi.

Queste le parole, quasi commosse, del presidente Membola: “sono lusingato di questo prestigioso risultato, frutto di un lavoro in team iniziato esattamente 10 anni fa quando, su questi stessi campi che utilizziamo oggi (quelli dell’Alerin), vi erano solo a fine stagione 38 bambini. Io analizzo i dati giorno per giorno e su questi dati viene fatta una attenta programmazione, con i miei collaboratori, i miei allenatori, condividendo sempre le scelte migliori. Questo riconoscimento cade a pennello proprio nella conclusione di una stagione che ha fatto registrare record importanti, sia in termini di numeri che di risultati. Proprio nell’anno della “morte” della prima squadra della città, è venuta fuori ancor più la passione di queste sane persone che formano lo staff della Nitor e che insegue spesso altri risultati e non solo le vittorie di una partita. Ma con tutto ciò si è arricchita ugualmente la sala trofei con coppe e riconoscimenti ottenuti vincendo trofei locali, regionali e finanche nazionali.

Cito, colo come esempio, gli ultimi: gli esordienti hanno vinto a Bari il Trofeo Moretti poche settimane dopo aver vinto la Coppa Primavera battendo in finale il Lecce; anche i pulcini 2005 stanno disputando una manifestazione nazionale federale, il “Sei Bravo”, e sono vicini al passaggio alla fase regionale che porta direttamente a Coverciano. Discorso a parte meritano i 2006 che hanno vinto tutto quello che gli è stato messo davanti e che per un nonnulla non sono approdati alla fase nazionale della Gazzetta Cup all’Olimpico di Roma. Ma le nostre vittorie non sono solamente sul campo: siamo riusciti a conquistare per il terzo anno consecutivo il titolo di “Scuola Calcio d’Elite”, che viene attribuito non per il numero di vittorie, ma in base a requisiti vari che qualificano le società calcistiche giovanili”.

Ma la stagione non è ancora finita: ci apprestiamo a disputare, nei primi due fine settimana di giungo, due importanti tornei nazionali, rispettivamente a Scanzano ed a Sibari, oltre a quelli già disputati della Coppa Carnevale a Gallipoli e il Trofeo Caroli Hotels under 17, che ci ha visto competere con squadre come Atalanta, Vicenza, Sassuolo, Empoli e Lecce”. Insomma una bella soddisfazione che si somma alle tante altre di questi ultimi anni, con unico rammarico la poca considerazione che l’Amministrazione Locale ha avuto in questi anni in cui ci si è ricordati del nome della Nitor non per l’attività meritoria che svolge in favore dei bambini e dei ragazzi brindisini – per cui lo sport è una scuola di vita dove si cresce nell’educazione e nel rispetto per gli altri, siano essi i compagni o gli avversari, e dove, praticando lo sport, si sta lontani dalla strada, dai tablet e dai cellulari – o per i tanti successi di questi giovani campioni – ma anche semplici ragazzi che amano giocare all’aria aperta – in erba, ma solo per richiedere il pagamento del famigerato ticket!

Alessandro Caiulo