Leggi tutto" />

La Polizia ricorda il fasanese Zizzi: era nella scorta di Moro, morì nella strage di via Fani

L’immagine in bianco e nero di Francesco Zizzi in divisa, che guarda dritto nella macchina fotografica, campeggia da questa mattina sulla pagina Facebook della Polizia di Stato alla vigilia dell’anniversario della strage di via Fani, in cui sotto i colpi d’arma da fuoco delle Brigate Rosse Zizzi perse la vita insieme ad altri quattro membri della scorta dell’onorevole Aldo Moro, che in quella occasione fu rapito: il vicebrigadiere, nato a Fasano nel 1948, quel 16 marzo 1978 si trovava insieme a Moro soltanto perché in sostituzione di un collega. Ea sull’Alfetta che precedeva la macchina dell’onorevole, seduto al posto del passeggero e, dopo l’attentato, restò cosciente per circa mezz’ora, morendo durante il trasporto al Policlinico Gemelli.
Era entrato in Polizia a poco più di vent’anni.
Dopo aver frequentato la Scuola Allievi di Caserta, venne assegnato al Raggruppamento della Polizia di Stato di Roma. Quattro anni dopo vinse il concorso per sottoufficiali e, dopo aver frequentato il corso alla Scuola Allievi di Nettuno, nel 1977 venne assegnato alla Questura di Parma con il grado di vicebrigadiere. Nel gennaio 1978, venne assegnato al Reparto Autonomo del Ministero dell’interno: aveva chiesto il trasferimento in Lazio perché intendeva sposare la sua fidanzata Valeria, originaria di Latina.
“Quel giorno Roma era deserta, era tutto chiuso. Si sentivano solo il suono delle sirene e il rumore degli elicotteri. Fu un’impressione bruttissima”, ricorda Rosa Adriana, sorella di Zizzi.
Fu insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile (alla memoria) con la seguente motivazione:
“Comandante di scorta automontata per il servizio di sicurezza ad eminente personalità politica, assolveva al proprio compito con sprezzo del pericolo e profonda abnegazione. Durante proditoria aggressione perpetrata, con estrema efferatezza, da un gruppo di terroristi veniva trucidato da numerosi colpi d’arma da fuoco mentre, con responsabile e coraggioso impegno, svolgeva la propria missione, sacrificando così la vita ai più nobili ideali di grande coraggio ed altissimo senso del dovere”.
“La memoria di Francesco Zizzi continua ancora oggi a vivere nelle numerose intitolazioni a lui dedicate, come ad esempio la caserma della Polizia di Stato a Parma, città dove prestò il suo primo anno di servizio”, scrive la Polizia di Stato.
Marina Poci
Senza Colonne è su Whatsapp. E’ sufficiente cliccare qui  per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati
Ed è anche su Telegram: per iscriverti al nostro canale clicca qui