Nessuna rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale: la Corte d’Assise d’Appello di Lecce, presieduta da Teresa Liuni, ha respinto tutte le richieste della difesa nell’udienza svoltasi nell’aula bunker del carcere di Borgo San Nicola a Lecce.
Il processo di secondo grado contro i fratelli Cosimo ed Enrico Morleo, per l’omicidio degli imprenditori Salvatore Cairo e Sergio Spada andrà a sentenza sulla base degli elementi raccolti nel fascicolo di primo grado.
I due imputati, condannati in primo grado all’ergastolo, erano collegati in videoconferenza.
È iniziata così la discussione del pm Milto De Nozza con richiesta finale di conferma delle condanne di primo grado.
Il processo si era aperto proprio con l’ufficializzazione della presenza sul banco della pubblica accusa del pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce Milto De Nozza, che aveva ricoperto lo stesso ruolo già in primo grado e che ha chiesto e ottenuto di essere applicato anche in appello vista la complessità del processo. Accanto a lui il sostituto procuratore generale Maria Rosaria Micucci.
Il collegio di difesa, composto dagli avvocati Vito e Giacinto Epifani, Elvia Belmonte e Luca Leoci ha tentato di scardinare due dei punti fermi della ricostruzione processuale che ha portato alla condanna all’ergastolo di Cosimo ed Enrico Morleo: le dichiarazioni di Massimiliano Morleo, il fratello degli imputati divenuto collaboratore di giustizia, e la corrispondenza delle trascrizioni di alcune intercettazioni ambientali.
Tutto rigettato.
Nelle prossime udienze le arringhe delle parti civili e della difesa e a seguire la sentenza