Emergono nuovi dettagli sull’inchiesta relativa al presunto stupro di gruppo avvenuto nella notte tra l’11 e il 12 giugno scorsi in una casa vacanza di Mancaversa, frazione di Taviano: i quattro giovani salentini indagati, di età compresa tra i 22 e i 23 anni, risponderebbero non soltanto dell’accusa di violenza sessuale di gruppo, ma anche di quella di diffusione illecita di immagini a sfondo sessuale (cosiddetto “revenge porn”).
Sarebbe stato uno degli stessi indagati, durante l’interrogatorio, a riferire dell’esistenza sul proprio telefono di un video che avrebbe ripreso parte dell’episodio contestato: la presunta violenza ai danni di una ragazza di 22 anni originaria di Rimini, in vacanza nel Salento con un gruppo di amiche, insieme alle quali aveva affittato un appartamento.
La giovane avrebbe invitato i quattro ragazzi conosciuti poche ore prima in un locale di Gallipoli e, dopo essersi appartata con uno di loro, sarebbe stata raggiunta da altri due componenti del gruppo, che – alla presenza del quarto ragazzo – avrebbero abusato di lei nonostante il suo rifiuto.
La vittima, sotto choc, si recò in ospedale, dove i medici riscontrarono segni compatibili con un rapporto non consenziente.
I tre ragazzi direttamente coinvolti hanno sempre negato ogni addebito, sostenendo che si trattò di un rapporto consensuale.
La PM della Procura della Repubblica di Lecce, Maria Grazia Anastasia, ha disposto il sequestro dei cellulari dei quattro indagati e il prelievo del Dna dei giovani: gli esiti delle perizie saranno determinanti per chiarire i ruoli e le responsabilità di ciascuno.
Marina Poci