Andria, morì lavorando nei campi: un murale per Paola Clemente


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Il volto di una giovane donna che sorride, sulle guance i segni che rimandano ai guerrieri e gli occhi pieni di vita: è così che l’artista Jorit ha ritratto in un murale Paola Clemente, la bracciante morta di fatica nel 2015 mentre lavorava sotto un sole torrido in uno dei teloni in plastica di un vigneto ad Andria. Paola si occupava dell’acinellatura dell’uva quando la sua vita si è fermata. Una morte dolorosa che ha portato alla approvazione della legge 199 del 2016, contro il caporalato e lo sfruttamento del lavoro agricolo.
Il murale è stato realizzato in largo Grotte ad Andria, città nelle cui campagne Paola è morta. “C’è tanta gente che ricorda Paola anche se non l’ha mai conosciuta. C’è chi ha scritto una poesia, chi una canzone. E il ricordo diventa vivo anche con iniziative come questa”, ha detto Stefano Arcuri davanti al murale dedicato a sua moglie e inaugurato nel pomeriggio di ieri, 14 luglio. “Il processo è arrivato al secondo grado ma c’è rischio prescrizione e allora io vorrei che la magistratura dia un segnale, che faccia qualcosa per far capire agli imprenditori che se non tutelano i dipendenti, rischiano grosso, rischiano il carcere o il sequestro dei beni come avviene per i mafiosi”, ha aggiunto.
Il murale richiama anche ‘Il quarto stato’ di Pellizza da Volpedo. “Io solitamente realizzo ritratti, anzi quasi esclusivamente, però questa volta, ho voluto inserire anche il quarto stato perché mi piaceva la combinazione e poi per rendere anche più facile la lettura, perché il suo non è un volto noto”, ha spiegato Jorit. “Il messaggio è che la lotta di allora, è la lotta di oggi, è la lotta per condizioni di lavoro migliori e per non morire sul lavoro”, ha concluso.