
“Un grazie speciale a chi ha scommesso su di me, a chi mi ha sostenuto, a chi mi ha insegnato tanto, a chi ancora mi insegnerà molto, a tutta la coalizione “InSintonia” e al gruppo “GioVani Mesagnesi”. Sono stati oltre 70 giorni, tra i più intensi della mia vita, ma sono consapevole che da oggi in poi sarà anche peggio. Ci saranno anni di sacrificio e impegno ed io ce la metterò tutta per fare bene. Abbiamo lavorato tanto, tantissimo. Ma alla fine abbiamo raggiunto il primo obbiettivo. Grazie al finalmente sindaco Toni Matarrelli. Ora posso dirlo, urlando: abbiamo vinto”.
Vincenzo Sicilia, il neofita del Consiglio comunale, ha dedicato il suo successo elettorale a nonno Sante al quale era molto legato. “Il destino ha voluto che solo un mese prima delle elezioni venisse a mancarmi – dice con lo sguardo abbassato -. Nonno Sante aspettava con ansia di andare a votare “per il mio nipote prediletto”. Purtroppo non ce l’ha fatta. Allora ho deciso di portare con me nel seggio elettorale la sua scheda che ho aperto nel momento del voto. Volevo che fosse con me in quel momento. E’ come se mi ha votato”.
Vincenzo è l’unico “vero” volto nuovo del Consiglio comunale. Il più giovane. Gli altri neofiti della massima assise, Dino Crusi e Francesco Rogoli, sarà pure che per la prima volta entrano nell’aula del Consiglio comunale, ma non sono dei neofiti della politica. Crusi scese in campo con Incalza candidato sindaco e mise in piedi (assieme ad Emanuele Castrignanò) una lista che non ebbe successo. Rogoli da anni è in politica.
Vincenzo Sicilia, 24 anni, eletto consigliere comunale con ben 221 voti di preferenza, in politica non c’era mai stato. E’ il primo, l’unico, degli eletti nella lista “Giovani Mesagnesi” con il candidato sindaco Matarrelli. Diplomatosi al Tecnico commerciale di Mesagne, subito dopo, a 18 anni, ha iniziato a lavorare come agente di commercio di prodotti edili. “Mi piaceva l’edilizia, passione che mi è stata trasmessa da mio padre Giuseppe, dipendente di una ditta edile mesagnese”. La mamma Alessandra casalinga, una sorella Ilenia (é stata la sua prima sostenitrice), una famiglia numerosa e molto unita. “Si ma in famiglia c’erano altri due candidati”, chiarisce. E allora come ha fatto ad ottenere tanti consensi. “Ho avuto la fortuna di non lasciare mai Mesagne per cui nonostante la mia giovane età mi conoscono in tanti, soprattutto miei coetanei. Ho puntato su un gruppo di amici sinceri che si sono spesi per me”. La fidanzata è di Brindisi “per cui non mi ha potuto votare”, dice. Da un anno è presidente del Leo club. Se lo hanno votato in tanti, vuol dire che Vincenzo è un ragazzo serio, stimato. Sorride, è imbarazzato, le guance si tingono di rosso.
La sera va a letto molto presto. Al mattino, alle ore 6, è già in auto per raggiungere le aziende in provincia di Brindisi, Taranto. Un hobby ce l’avrai? “Il mio hobby è la politica anche se non ero mai entrato in un partito. La politica l’ho sempre seguita, in tv e sui giornali. Il dibattito politico mi appassiona perché seguo con interesse tutti i problemi del nostro Paese. Però sino a qualche mese addietro non riuscivo a vedermi in nessun partito. Matarrelli lo conoscevo al di là della politica. Toni a mio parere ha un pregio: parla con tutti, ascolta tutti. Quando ci incontravamo parlavamo di politica, sport, tempo libero, di quasi argomento. Così quando c’è stata la crisi al Comune ho chiesto a Toni che volevo fare una esperienza e gli ho chiesto di candidarmi. Sono stato io ad andare da lui e a dirgli che ero pronto ad impegnarmi in prima persona. Ho creduto nel suo progetto politico e mi sono detto disponibile”. E conclude: “In Consiglio comunale entro in punta di piedi, con umiltà. Ho tanto da imparare e voglio dare un contributo disinteressato alla mia città”.