Nigro sulla tragedia dei due ragazzi morti: “Guidare con prudenza significa avere amore per sé e per gli altri”

di TEODORO NIGRO*

Non potendo né assolutamente volendo intraprendere la strada delle ipotesi che hanno portato alla ingenerosa e improvvisa morte di due giovanissimi cittadini brindisini con il ferimento di altri due nell’abitato urbano di un comune della vicina provincia di Lecce , necessita però ritengo (nuovamente) , di qualche breve considerazione che , in qualche modo, contribuisca, o possa contribuire a sensibilizzare (ancora di più) noi tutti allorquando guidiamo . E‘ evidente che l’autoveicolo è un mezzo di spostamento che è sempre al nostro servizio; esso segue la nostra volontà di guida e quindi quella rispettosa delle regole di guida. Il veicolo, posto al limite, purtroppo non perdona l’errore umano.

Certo potrebbe essere lo stesso – veicolo -, ma raramente ritengo, la causa tecnica di un sinistro ma risulterebbe un fatto imprevedibile ed imponderabile. Ponderabile e molto , è il nostro volere cosciente, il nostro stile di guida , le nostre emozioni nella guida e quelle che ci pervengono, se presenti , dai passeggeri e quindi dagli amici specie se immaginiamo il mondo dei giovani con le loro ansie, gioie, aspettative e desiderata e quindi con una forte “collusione”, se pur tentata, dei sentimenti di gioia e spensieratezza.

In quest’ottica e con queste premesse, nel clima sommesso che vuole esprimere vicinanza, personale ed istituzionale, alle famiglie che piangono i loro giovani cari, che bisogna aumentare, esponenzialmente, ogni forma di comunicazione sociale e partecipazione didattica convinta, anche da parte dei soggetti istituzionali formativi , alla prudenza, primaria regola di guida sia in città che fuori di essa ; “prudenza e diligenza sempre sentinelle e guide di stile di vita nella guida”. Infine considerare sempre quanto sia indissolubile la gioia di vita e quanto bella lo sia se vissuta pienamente e con rispetto – per se stessi e per gli altri – ma quanto possa essere posta in pericolo dallo sprezzo della velocità non commisurata ai luoghi od alle condizioni di visibilità o della strada.

Tanti, troppi i gravi incidenti stradali e tanti troppi gli interventi legislativi a correzione ed a reprimere – sempre più – le fattispecie normative sinanche con l’imminente varo di quella, penale, denominata dell’omicidio stradale con un forte interessamento dell’elemento soggettivo (coscienza e volontà , dolo e colpa) del reato. Forse rimane un’unica strada maestra: una buona dose di consapevolezza reale dell’amore , vero, verso se stessi. Inutile, infine , soffermarmi, in questa sede, sui casi di condotte di guida con stati psico fisici alterati: è evidente che saltano, qui , tutti i freni inibitori……… ma non solo . 

*Comandante Polizia municipale di Brindisi