Aggredita verbalmente da un genitore: docente di Molfetta entra in classe e ha un malore


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Lo scorso 15 aprile, un’insegnante della scuola primaria Cozzoli di Molfetta è stata aggredita verbalmente da un genitore davanti ai suoi alunni: il genitore si sarebbe avvicinato con tono minaccioso e aggressivo, urlandole di essere una maleducata e incompetente. L’episodio è avvenuto alla presenza di altri docenti, di studenti e di genitori, tutti visibilmente turbati. Dopo avere risposti educatamente, ma con toni fermi, ed essere riuscita a portare gli alunni all’interno dell’edificio, l’insegnante ha accusato un malore ed è stata condotta in Pronto Soccorso. Terminate le vacanze pasquali, la docente è tornata a scuola.
Sull’accaduto si è espresso il sindacato Gilda degli insegnanti di Bari, coordinato dalla Prof.ssa Maria Mastropierro, che ha stigmatizzato duramente l’aggressione, chiedendo esprime indignazione per l’accaduto e ha chiesto provvedimenti concreti a tutela del personale scolastico: “Reputiamo intollerabile il comportamento del genitore in questione che, in modo del tutto inopportuno e irrispettoso del contesto, mette in discussione la professionalità dell’insegnante e ne mina la credibilità davanti ai propri alunni, ai colleghi e alle famiglie. Ancora una volta, come associazione professionale e sindacato rappresentativo di docenti, ci troviamo a riflettere sulla pesante ingerenza delle famiglie nella sfera di azione della scuola e sulla pericolosa contrapposizione tra due agenzie educative che dovrebbero, invece, essere quanto mai alleate. Esprimiamo, pertanto, vicinanza alla collega e chiediamo risposte forti e decise alle istituzioni scolastiche e al Ministero, a difesa della categoria dei docenti e del loro ruolo fondamentale nel processo educativo delle giovani generazioni. La comunità scolastica tutta dell’IC Manzoni-Poli condanna senza indugio il deprecabile accaduto e auspica un provvedimento esemplare in difesa dell’insegnante, che sia da mònito e scongiuri il ripetersi di episodi vergognosi e di cattivo esempio per gli alunni”.
Marina Poci