G7 di Fasano, frode sulla nave-alloggio per forze dell’ordine: chiuse le indagini


Condividi su

Il Procuratore Aggiunto della Repubblica di Brindisi Antonio Negro ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nel procedimento aperto per il reato di frode nelle pubbliche forniture in relazione alla motonave già Mykonos Magic (ora Goddess of the Night), di proprietà della società Mykonos Magica Inc., che avrebbe dovuto ospitare 2750 agenti e ufficiali impiegati nel mantenimento dell’ordine pubblico e della sicurezza in vista del G7 di Savelletri dello scorso anno: l’indagine partì dalla denuncia delle pessime condizioni alloggiative e igienico-sanitarie verificate sulla nave dai militari che vi salirono per primi.
Gli indagati sono il direttore e rappresentante legale della società, A.M., assistito dall’avvocato Massimo Manfreda; la proprietaria, D.A.I., assistita dall’avvocato Nicola Ridolfi; e il procuratore speciale, G.T., assistito dall’avvocato Federica Faggiano, tutti di nazionalità greca.
Secondo la ricostruzione della Procura brindisina, avrebbero commesso la presunta frode nell’adempimento degli obblighi derivanti dal contratto stipulato il 3 giugno 2024, a seguito di affidamento diretto, con il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno: avrebbero infatti assicurato le condizioni minime di igiene e abitabilità, di fatto inesistenti sulla motonave, sporca e fatiscente.
Tra le altre cose, 666 cabine erano carenti dei servizi essenziali, presentando scarse condizioni igieniche generali, scarichi del wc otturati con presenza di liquami in risalita, moquette bagnata, fuoriuscita di fuliggine dal sistema di condizionamento, mancanza di acqua calda o fredda, impianto di climatizzazione non funzionante, forte odore di vernice e combustibile, perdite di acqua (anche di colore arancione) dai rubinetti o dai lavati.
Ora gli indagati entro il termine di venti giorni hanno facoltà di presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, nonché di presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio.