Due ponticelli elettrici, utilizzati durante la manutenzione dell’impianto, avrebbero alterato i circuiti di sicurezza consentendo l’apertura della porta nonostante l’ascensore non fosse a piano: una manomissione colposa, sarebbe questa la causa della tragica morte di Clelia Ditano, la 25enne di Fasano precipitata dal quarto piano nel vano ascensore del suo condominio, poco più di un anno fa.
Sono le conclusioni cui sono giunti i consulenti tecnici nominati dal pm di Brindisi Livia Orlando che coordina le indagini con il supporto dei carabinieri della compagnia di Fasano e della polizia locale.
Quella notte Clelia era salita con un amico sino al quarto piano. Poi lui era sceso con l’ascensore per aspettarla in macchina: ma quando la ragazza aveva riaperto la porta non la cabina era rimasta al piano terra e lei è precipitata.
Quella porta, per i meccanismi di sicurezza, non avrebbe dovuto aprirsi: a provocare il malfunzionamento sarebbero stati appunto i due ponticelli elettrici che hanno disattivato la chiusura di sicurezza.
Quattro sono gli indagati per omicidio colposo: l’amministratore del condominio di via Piave, dove si è verificata la tragedia, l’amministratore legale, il responsabile tecnico e un operaio della ditta che si occupava della manutenzione dell’ascensore.