Lecce, Chiesa del Carmine: profanata l’Eucarestia e rubati gli spiccioli destinati ai bisognosi

Hanno approfittato del mal funzionamento delle telecamere di videosorveglianza per introdursi, nella notte tra martedì e mercoledì, nella Chiesa del Carmine di Lecce, profanare l’Eucaristia custodita nella pisside all’interno nel tabernacolo, danneggiare una serie di arredi sacro e sottrarre dallo studio del rettore il denaro destinato ai questuanti che ogni giorno si presentano a chiedere qualche spicciolo.
Un atto sacrilego che monsignor Michele Seccia, arcivescovo metropolita del capoluogo salentino, non esita a stigmatizzare precisando che la legislazione canonica è molto chiara rispetto alla profanazione delle specie consacrate e che la pena comminata a chi si macchia di questo crimine è la scomunica latae sententiae.
Per la giornata di domani, 2 febbraio, Presentazione al Tempio del Signore, Seccia chiede che in tutta la Diocesi e in ogni chiesa aperta al culto, sia celebrata la Santa Messa in riparazione per quanto accaduto, “pregando per la conversione di coloro che hanno commesso questo delitto e per la nostra conversione, che sempre viene richiesta dal Signore ai suoi discepoli”.
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