Prudentino, il cinefotografo che raccontò la storia e la vita dei brindisini


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di Giovanni Membola per il7 Magazine

Raccontare con occhio devoto la storia recente di Brindisi con l’arte della fotografia. Si può sintetizzare così l’opera di Cosimo Prudentino, il narratore della città e del suo tessuto urbano, che dagli anni Cinquanta ha rappresentato, attraverso le sue straordinarie immagini, lo scorrere del tempo e la profonda evoluzione dei luoghi e della società.

Cosimo è una persona di altri tempi, un galantuomo sempre disponibile con chiunque, un vero professionista che continua a presenziare regolarmente il suo negozio-studio di via Palestro, benché il lavoro sia notevolmente diminuito rispetto al passato. Nonostante i suoi ottant’anni (portati benissimo) lui è lì, pronto per una fototessera o a dare consigli su lenti, occhiali e altri materiali ottici, una presenza familiare, un’istituzione del settore nel centro storico della città. Chi entra lo trova quasi sempre davanti al pc impegnato ad elaborare nuovi videoclip, pubblicati poi sul suo canale YouTube, o a restaurare vecchie fotografie con le moderne tecniche del fotoritocco computerizzato, a dimostrazione di come riesca tuttora ad offrire servizi tecnologicamente al passo con i tempi. Il suo negozio è un vero e proprio salone espositivo dove si racconta la storia della fotografia, con fotocamere, cineprese, registratori, macchine da scrivere e apparecchiature di ogni tipo adeguatamente esibite nelle vetrine esterne ed interne del locale, come a voler raffigurare la trasformazione della tecnica e del mezzo. Tra queste anche una bellissima macchina fotografica a soffietto da studio su cavalletto, formato 13 x 18, e un originale cineproiettore con pellicola, entrambi ancora perfettamente funzionanti. Chi è appassionato di quest’arte resta affascinato di tanta bellezza, è un luogo unico oltre ogni possibile retorica, un grande valore per l’intera comunità brindisina. Lo studio continua inoltre a rappresentare un punto di riferimento per alcuni professionisti e cineoperatori locali che a lui spesso si rivolgono per chiedere consigli su particolari tecniche operative.

Cosimo Prudentino con la sua prima macchina fotografica

Tutto ebbe inizio quando aveva meno di quindici anni, “a quei tempi, appena finita la scuola, molti ragazzi cercavano un lavoro per tenersi impegnati durante i mesi estivi e fare esperienza guadagnando qualche soldo; io chiesi di entrare nello studio fotografico di Salvatore Savarese – ripercorre così i primordi della sua lunga e gloriosa carriera un riservato e cordiale Cosimo Prudentino – era un mestiere che mi piaceva molto, mi sentivo portato. Misi da subito in pratica le mie capacità per dare un valido supporto sia nell’attività fotografica che in quella ritrattistica, ovvero nel ritoccare le foto per eliminare le rughe del viso e ammorbidire le luci e i toni. Mi occupavo inoltre della tecnica di colorazione delle foto in bianco e nero, partendo dalla dosatura delle diverse tinte ad acqua prodotte della Kodak, per dare maggiore vivacità e realismo alle immagini. Era una vera e propria arte che richiedeva tanta pazienza e soprattutto precisione”.

Al principio Cosimo affiancava l’operatore fotografico nelle cerimonie, poi pian piano iniziò a muoversi in autonomia, “la prima volta che andai a fare un servizio fotografico da solo per un matrimonio fu per un puro caso, una necessità: l’operatore doveva rimanere in studio e quindi fui mandato a San Vito dei Normanni in motocicletta, che parcheggiai nella sagrestia della chiesa. Fortunatamente andò tutto molto bene.” Da allora Cosimo ha immortalato numerosi momenti privati ma anche pubblici della vita quotidiana brindisina e della provincia, era il più giovane fotografo della città ma questo non è stato mai un limite, riusciva sempre a intrufolarsi e mettersi in prima fila, senza mai creare problemi ai colleghi più anziani. Suoi gli scatti che ricordano eventi importanti della storia locale, come la cerimonia per la posa della prima pietra dello stabilimento petrolchimico Montecatini (8 marzo 1959), presenziato dall’allora primo ministro Antonio Segni, futuro Presidente della Repubblica. Una immagine d’epoca lo ritrae arrampicato sulla struttura metallica del palco per poter riprendere più da vicino i vari personaggi politici presenti alla manifestazione. Un anno prima era riuscito ad entrare nel salone della Provincia, senza accreditamento, in occasione della visita del Presidente Giovanni Gronchi, “i corazzieri mi fermarono, poi mi lasciarono passare probabilmente perché videro che ero giovanissimo e innocuo”; sue anche le ultime foto fatte nel Teatro Verdi durante la perizia della Commissione tecnica che ne decretò l’abbattimento. Quindi tantissimi scatti della città, di varie manifestazioni e competizioni sportive: basket, Giro d’Italia di ciclismo e gare di canottaggio, qui fu persino incaricato del fotofinish in una delle edizioni della Coppa del Basso Adriatico.

Lo studio di via XX Settembre

Nei cinque anni di apprendistato imparò anche il mestiere di sviluppatore e stampatore, “compravo i vari prodotti chimici alla Brifarma di via Appia e preparavo i reagenti necessari per lo sviluppo delle pellicole e per la stampa su carta; quindi, mi chiudevo in camera oscura a luce rossa per diverse ore al giorno”. Anche nei 24 mesi del servizio di leva nella Marina Militare riuscì a farsi valere per questa sua grande passione, divenne il fotografo di bordo della Fregata “Luigi Rizzo” e in più occasioni il comandante lo mandò in volo con l’elicottero per scattare importanti panoramiche dall’alto.
Alcuni mesi dopo il rientro a Brindisi, decise di mettersi in proprio e aprì il suo primo studio fotografico in via XX Settembre, dove inizialmente vendeva materiali del settore e realizzava principalmente reportage di matrimonio. Solo successivamente si attrezzò anche per lo sviluppo e la stampa a colori di foto con una tecnologia tutta italiana, messa a punto dalla Ferraniacolor. Insieme alla moglie Maria De Lorenzis, la prima donna di Brindisi a diplomarsi in ottica e optometria, decise poi di dedicare una sezione del negozio alle lenti e agli occhiali da vista, “lei è stata una delle prime a saper applicare le lenti a contatto nella nostra città”. Purtroppo, un brutto male la portò via troppo presto, proprio mentre si stavano trasferendo nell’attuale sede di via Palestro, nel nuovo e più ampio negozio con studio, laboratorio, sale da posa e camera oscura. Anche qui si lavorava tanto, al banco c’erano ben tre commesse, ci entrava tanta gente ed era spesso frequentato da personaggi famosi (Giustino Durano, Cochi Ponzoni, giusto per citarne un paio). Ma con l’arrivo delle nuove tecnologie e specialmente con il digitale le cose sono notevolmente cambiate, la gente ha preferito conservare gli scatti nell’archivio del telefonino, senza stamparle, rischiando seriamente di perdere tutto. Così fu deciso di vendere la nuova attrezzatura per la stampa, “prendeva troppo tempo e consumata tanta acqua” ricorda tristemente, poi il negozio venne anche frazionato e una parte venne fu destinata ad un altro esercizio commerciale.

In oltre sessant’anni di attività creativa Cosimo Prudentino ha mantenuto e generosamente trasmesso la grande passione per questo lavoro a diversi fotografi brindisini, avviando nel percorso di crescita alcuni di loro. Una lunga e onorata carriera, riconosciuta e premiata già nel 2002 dalla Camera di Commercio con un diploma e medaglia d’oro per la fedeltà al lavoro e al progresso economico. L’apprezzato professionista, ritenuto da tutti un grande maestro e autentico artigiano della fotografia, ha lasciando un segno indelebile anche nella cinematografica locale, è suo il primo filmino sonoro di un matrimonio a Brindisi, oltre a numerosissime videoriprese di eventi, manifestazioni o semplici scorci della vita quotidiana, molti dei quali sono stati utilizzati come importante fonte documentale da appassionati e storici del territorio. Il suo vastissimo archivio video fotografico è da sempre a disposizione di tutti, milioni di immagini che hanno catturato l’essenzialità dei momenti suscitando forti emozioni in chi le osserva, sguardi insoliti sulla città e sulla sua storia, scritta magistralmente con la luce.

Cosimo Prudentino giovanissimo fotografo