“Prince Philip: An extraordinary man who led an extraordinary life”. Questo il titolo di un articolo comparso sulla BBC News subito dopo la notizia della morte – lo scorso 9 aprile – del principe Philip duca di Edimburgo: “Un uomo straordinario che ha condotto una vita straordinaria”. Un articolo naturalmente abbastanza lungo, che passa in rassegna i tratti più emblematici di quella interessante ed intensa vita sulla quale sono stati già scritti non solo centinaia di articoli, ma interi libri e molti altri – certamente – ne saranno ancora scritti. Una vita centenaria che ha attraversato quasi per intero il turbolento secolo scorso densissimo di storia e di cambiamenti radicali, ed un quinto dell’attuale ventunesimo secolo. Una vita di affascinanti contrasti e contraddizioni, di servizio al suo paese di adozione e di un certo grado di solitudine.»
Nato a Corfù come principe di Grecia il 10 giugno 1921 – figlio del principe Andrea fratello del re Costantino I di Grecia, e della principessa Alice di Battenberg, pronipote tedesca della regina Vittoria e sorella dell’ultimo viceré dell’India Louis di Battenberg, poi divenuto Mountbatten – sposò nel 1947 Elizabeth Windsor, poi incoronata regina d’Inghilterra, Elizabeth II, nel 1953.
Questo il primo paragrafo dell’articolo della BBC: «Un uomo complesso, intelligente, eternamente irrequieto. Di lingua pungente e irascibile, un uomo che raccontava barzellette di colore e faceva commenti politicamente scorretti, un eccentrico prozio che era stato in giro da sempre e verso il quale la maggior parte delle persone provava affetto, ma che troppo spesso metteva in imbarazzo se stesso e gli altri con cui si accompagnava.»
Questo, invece, il paragrafo dello stesso articolo della BBC in cui si fa riferimento a “Brindisi”: «I suoi primi anni furono trascorsi a vagabondare, poiché il suo luogo di nascita lo espulse, poi la sua famiglia si disintegrò e si trasferì da un paese all’altro, nessuno dei quali mai era il suo. [Suo nonno paterno era stato Giorgio I re di Grecia. Sua madre nel 1901, al funerale della bisnonna la regina Vittoria, conobbe suo padre. La sua prozia Ella fu assassinata dai bolscevichi insieme allo zar russo Nicola II a Ekaterinburg nel 1918. Le sue quattro sorelle avrebbero sposato tedeschi e tre di loro avrebbero sostenuto attivamente la causa nazista mentre Philip avrebbe combattuto per la Gran Bretagna nella Royal Navy…] Quando Philip aveva solo un anno, lui e tutta la sua famiglia furono riscattati da un cacciatorpediniere britannico che li prelevò dalla loro casa sull’isola greca di Corfù dopo che suo padre, principe Andrea, era stato condannato a morte. Furono quindi trasportati e depositati in Italia, e così uno dei suoi primissimi viaggi internazionali Philip lo trascorse gattonando sul pavimento del treno abbordato in una città portuale italiana: era lui infatti “il bambino sudicio su quel treno desolato che una notte di dicembre partì da Brindisi” che la sorella Sophia avrebbe in seguito descritto nelle sue memorie.»
Era accaduto che in seguito al colpo di stato militare dell’11 settembre 1922, lo zio di Philip, il re Costantino XII di Grecia, era stato costretto ad abdicare e a lasciare il paese esiliandosi in Italia mentre suo fratello, il principe Andrea padre di Philip, era stato arrestato dal governo militare insediatosi in Atene. In quel turbolento frangente, il comandante dell’esercito reale, il generale Georgios Hatzianestis, e cinque importanti politici della deposta monarchia furono passati per le armi e si temette anche per la stessa incolumità del principe Andrea. Nel dicembre di quell’anno però, il tribunale rivoluzionario decise di bandirlo dal suolo greco e l’incrociatore britannico HMS Calypso, più o meno rocambolescamente, permise alla famiglia principesca di lasciare la Grecia e raggiungere Brindisi: Philip, di diciotto mesi d’età, fu trasportato a bordo in una cassa di arance e da Brindisi tutta la famiglia – padre, madre, Philip e le sue quattro sorelle – si trasferì in treno in Francia e si stabilì in un sobborgo di Parigi.