Bilancio, Rossi: “Abbiamo chiesto noi il commissario, ripianati 9 milioni di euro”


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“Abbiamo deciso di non approvare lo schema di bilancio, e chiesto noi stessi la nomina di un commissario ad acta, perché è necessario un banco di prova per valutare le misure che sono state adotta”: così il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, affiancato dalla giunta comunale ha voluto spiegare le ragioni che hanno indotto l’amministrazione comunale a un clamoroso dietrofront sul bilancio di previsione.

Rossi ha definito più unico che raro in Italia il caso del dirigente dei settori finanziari che ha bollato con parere negativo lo schema di bilancio con motivazioni che il sindaco ha definito inconcepibili.

Rossi ha illustrato le misure di risanamento che hanno consentito di ripianare nove milioni e mezzo di euro, con un milione e mezzo incassato attraverso tassa di soggiorno, ticket beni monumentali, aumento della Tosap, ampliamento dell’Imu, contratto all’abbandono dei rifiuti, parcheggi e gestione di cimitero. E otto milioni di euro risparmiati sulle uscite con costi minori sul personale e sulle società partecipate, trasporto scolastico, aggio riscossione tributi, riduzione delle spese welfare e concessione asili nido.

Sulle dimissioni dell’assessore al Bilancio, Cristiano D’Errico, Rossi ha glissato dicendosi sorpreso di aver ricevuto la sua lettera e perplesso sul fatto che non abbia riconosciuto come proprio uno schema di Bilancio in una giunta in cui ricopriva il ruolo di assessore al Bilancio.