La PM della Procura della Repubblica di Taranto ha chiesto il rinvio a giudizio per quattro persone nell’indagine aperta a seguito della morte di Sharon Bonillo, la 19enne tarantina deceduta per le conseguenze di un terribile incidente avvenuto nella notte tra il 7 e l’8 marzo 2024 in via Mediterraneo, nel capoluogo jonico: si tratta della conducente dell’auto, Marika Simonetti, 34 anni, e di tre dipendenti comunali, ritenuti responsabili delle condizioni di sicurezza della strada (Elena Campocci, dirigente del settore manutenzione strade, e Davide Palemburgi e Rossella Anna Summa, tecnici).
L’udienza preliminare si terrà il 4 novembre davanti al giudice Pompeo Carriere.
Secondo le indagini dei Carabinieri, la Fiat 500 guidata da Simonetti procedeva a circa 100 chilometri orari, ovvero ben oltre il limite consentito, e durante un sorpasso avrebbe tamponato un’altra vettura, perdendo il controllo e schiantandosi contro un palo dell’Enel in cemento armato, collocato a meno di due metri dal margine della carreggiata e privo di barriere protettive. Ed è stata proprio la presenza di quel palo, ritenuta elemento di pericolo, ad aver portato la Procura a contestare responsabilità anche ai funzionari comunali.
Nell’auto viaggiavano tre ragazze. Sharon, 19enne, riportò ferite gravissime e morì dopo tre giorni all’ospedale Santissima Annunziata.
Le due amiche rimasero ferite con prognosi superiori ai 40 giorni, mentre la conducente riportò soltanto lesioni lievi.
Per la Procura, Simonetti avrebbe violato più norme del Codice della strada, mettendo in grave pericolo la vita delle passeggere.
Marina Poci