di Gianmarco Di Napoli per IL7 Magazine
Ho fatto un sogno. C’era Giovanni Antonino che tagliava nastri e concedeva interviste televisive a raffica, partecipava a riunioni, inaugurava comitati, forniva indicazioni precise e dettagliate su come Brindisi andrebbe cambiata. E poi c’era Carmine Di Pietrangelo, sì proprio la “Madonna del Carmine”, che storceva il naso su certi guazzabugli politici che secondo lui sembravano proprio uguali uguali a quelli fatti a suo tempo da Antonino. Vabbe’, non ricordava che il socio di maggioranza di quel calderone politico era proprio lui, ma che importa tanto che cambia, Carmine sa parlare bene e usa un linguaggio forbito, lo abbiamo apprezzato leggendo con attenzione tante sue telefonate. E poi c’era Ermanno Pierri, beh sì, davvero lui, l’ex delfino di Antonino ma che flirtava pure con il Carmine, rimesso a nuovo. Partecipava alle riunioni, litigava con i possibili alleati, insomma aveva il suo bel da fare, proprio come un tempo.
L’aspetto più divertente era che ognuno di loro stava con una coalizione diversa di modo che, in qualunque maniera fosse andata a finire, almeno uno sarebbe tornato protagonista come un tempo.
In quello stesso sogno comparivano alla rinfusa le giovani promesse della politica: Luciano Loiacono, Maurizio Colella, Damiano Flores, Riccardo Rossi, Massimo Ciullo, Marco Pezzuto, Mauro D’Attis, Raffaele De Maria, Michele Errico. In realtà non li ricordo neanche tutti, anche perché nel fratempo hanno cambiato idee, partiti, credenze politiche e convinzioni religiose. Uno solo non c’era: Carmelo Palazzo, per l’unico motivo per cui sarebbe potuto mancare. Ma aveva lasciato una tovaglia in eredità.
In tutta questa confusione, cercavo di scorgere gli innovatori del Movimento 5 stelle, ma nel sogno compariva una ventata di capelli e in sovrimpressione la scritta Leoci. Subito dopo precisavano: no, non si tratta affatto di Franco, l’ex vicesindaco democristiano amico di Di Pietrangelo. E’ solo il figlio.
A questo punto, sognando sognando, pensavo di svegliarmi avendo 20 anni di meno: avrei ritrovato in vita Giovanni Paolo II, Lady Diana e Madre Teresa di Calcutta. Così ho stropicciato gli occhi, ho guardato allo specchio e mi sono ritrovato con i capelli tendenti al bianco, la faccia rassegnata e moderatamente rotto di balle. Allora sapete cosa ho fatto?
Dovevo controllare se proprio tutti i protagonisti d’un tempo avessero mantenuto la faccia e cambiato preferenze o se avesse retto almeno l’ultimo baluardo. Sono andato al Rosso e Nero e ho chiesto timidamente un gelato al pistacchio, che per poco non mi buttavano fuori a calci. Ecco, dietro quel bancone, la conferma che cercavo e una certezza da cui ripartire: a Brindisi, l’unico che non ha mai cambiato gusti è Romolo.
(Romolo Specchia nella foto di Puglia Expo)