È stata approvata alla Camera, ed è quindi passata al vaglio dei senatori, la proposta di legge che punta al riconoscimento dei teatri italiani come monumenti nazionali.
Cinque di essi sono pugliesi: il Petruzzelli e il Piccinni di Bari, il Curci di Barletta, l’Apollo e il Politeama di Lecce.
Nel testo approvato dalla Camera, oltre a un nuovo elenco di 408 teatri (rispetto ai 46 originari), che meriterebbero il riconoscimento di monumento nazionale, si prevede che possano comunque essere dichiarati tali “i teatri la cui edificazione risalga ad almeno 100 anni” o quelli “la cui programmazione sia rivolta ad attività di spettacolo dal vivo con il concorso finanziario pubblico”. Hanno diritto al riconoscimento anche quei teatri «il cui edificio» sia stato riconosciuto di “interesse culturale”.
La proposta di legge ha lo scopo di riconoscere l’inestimabile valore culturale dei teatri destinatari della dichiarazione di monumento nazionale, ma anche di consentire l’accesso a una quota parte dei fondi (dieci milioni all’anno a partire dal 2024) per l’attribuzione di risorse umane, finanziarie e strumentali.
La prima firmataria dell’emendamento è stata Rita Dalla Chiesa, eletta deputata in Puglia nella lista Forza Italia nel collegio uninominale di Molfetta. All’inizio la proposta di legge riguardava esclusivamente il Teatro Petruzzelli di Bari, La Fenice di Venezia, il Teatro alla Scala di Milano e il Teatro Regio di Parma.
Marina Poci
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